Stop a Medicina d’Urgenza, il senatore Giorgio Fede (5 Stelle): «Programmazione assente»
SAN BENEDETTO - Ha posto il problema al sottosegretario del Ministero della Salute Sileri. «Le soluzioni ci sono e sono state adottate anche in altre regioni, basta avere il coraggio e la capacità di percorrerle, uscendo fuori dalle politiche delle facili critiche»
Lo dice il senatore del Movimento Cinque Stelle, il sambenedettese Giorgio Fede. Che poi aggiunge:
«Il clima generale è desolante, la programmazione è carente a tutti i livelli, e la notizia dell’ennesima perdita di servizi nella Medicina d’Urgenza del “Madonna del Soccorso” conferma questa pessima tendenza, perché è difficile da accettare che all’improvviso ci si trovi scoperti di personale medico e si debbano chiudere servizi essenziali, in special modo nei tempi di emergenza pandemica che stiamo vivendo. E la situazione attuale prevede che l’adeguamento degli organici con specialisti in Medicina d’Urgenza potrà avvenire non prima del 2028. È davvero arrivato il momento per un ripensamento generale del settore».
«Nel frattempo – continua Fede – ho posto all’attenzione del sottosegretario del Ministero della Salute Pierpaolo Sileri (in visita all’ospedale sambenedettese lo scorso 1 settembre, ndr) il problema ed un documento dei responsabili marchigiani della Società Italiana Medicina d’Urgenza, in cui c’è un’analisi della situazione e una soluzione, in modo da evitare il collasso del sistema, considerando anche la fondamentale funzione di “protezione” per tutti i reparti ospedalieri svolta dal Pronto Soccorso e dalla Medicina d’Urgenza anche in relazione alla prevenzione dal covid.
Le soluzioni ci sono e sono state adottate anche in altre regioni, basta avere il coraggio e la capacità di percorrerle, uscendo fuori dalle politiche delle facili critiche. Alla segnalazione delle carenze e difficoltà delle nostre strutture sanitarie – conclude il senatore – farà seguito un confronto diretto del sottosegretario con i vertici regionali per sollecitare la risoluzione dei problemi della sanità marchigiana e sambenedettese e mi auguro che il governo regionale, che gestisce la sanità regionale, riesca a fare meglio di quanto visto in passato».