di Maria Nerina Galiè
Un posto scomodo da raggiungere per i cittadini, non confortevole per gli operatori sanitari che devono trascorrerci diverse ore al giorno, rumoroso per via di alcuni lavori che si stanno svolgendo al suo interno, privo di ricambio di aria (i servizio si svolge all’interno di tendoni) e con servizi igienici insufficienti: questi i principali motivi alla base delle proteste nei confronti del punto vaccinale per la popolazione di San Benedetto, al Centro Agroalimentare, sollevate sia dall’utenza che del personale addetto alle somministrazioni. Questi ultimi, addirittura, hanno messo tutto nero su bianco, in una lettera inviata al direttore di Area Vasta 5 Cesare Milani, con l’esplicita richiesta di individuare un’altra sede.
Non li biasima la direttrice del Distretto sanitario rivierasco, la dottoressa Maria Teresa Nespeca. Fu lei ad insistere per dirottare la scelta, all’inizio della campagna vaccinale dello scorso 20 febbraio, sul palasport “Bernardo Speca”.
«Quella era una soluzione ottimale sotto ogni punto di vista – spiega – era un ambiente accogliente, c’era un comodo parcheggio ed era in una posizione ben servita. Ma all’epoca la struttura era chiusa per via delle restrizioni anti Covid. E dovevamo prepararci all’arrivo di oltre 1.200 utenti, come del resto è stato fino all’estate.
Adesso le cose sono cambiate – aggiunge la direttrice del Distretto – il palazzetto doveva tornare nella disponibilità dei cittadini per il suo vero utilizzo. Poi, ingaggiare una battaglia per restare lì sarebbe stato inutile ad armi spuntate: ora si viaggia al ritmo di 200, 250 vaccini al giorno».
L’auspicio della dottoressa Nespeca è lo stesso dei medici vaccinatori, che rilevano anche un problema di sicurezza la notte, proprio perché il luogo è piuttosto appartato: avere una nuova struttura dove poter fare i vaccini alla popolazione.
Ma quale?
«La direzione di Area Vasta 5 si sta attivando per reperire una nuova sede. Farà una richiesta pubblica, rivolgendosi al mercato, per valutare strutture che abbiano le caratteristiche necessarie, come l’assenza di barriere architettoniche, la disponibilità di parcheggi. E speriamo che arrivi subito qualche proposta», afferma la dottoressa Nespeca. Che però tiene a precisare: «In ogni caso vanno ringraziati i gestori del Centro Agroalimentare che,senza pensarci due volte, si sono immediatamente messi a disposizione».
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