di Andrea Ferretti e Maria Nerina Galiè
Si chiama Gianpiero Palmieri il nuovo vescovo della Diocesi di Ascoli. Poco fa, venerdì 29 ottobre, in Cattedrale, l’annuncio ufficiale da parte dell’amministratore apostolico monsignor Domenico Pompili.
Questo l’annuncio letto da Pompili alla presenza di tutti i parroci della Diocesi, altri religiosi, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, rappresentanti della stampa.
“Il Santo Padre ha nominato vescovo di Ascoli S.E. Rev.ma monsignor Gianpiero Palmieri, finora vescovo titolare di Idassa e arcivescovo vice gerente di Roma, conferendogli il titolo di arcivescovo ad personam”.
Il nuovo vescovo di Ascoli ha 55 anni, è nato a Taranto il 22 marzo 1966. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore e successivamente l’Almo Collegio Capranica. È stato ordinato presbitero il 19 settembre 1992 per la Diocesi di Roma. Ha conseguito la licenza in Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana.
Ha ricoperto i seguenti incarichi. Una lista infinita: dal 1992 al 1997 vice rettore del Pontificio Seminario Romano Minore; dal 1992 al 1999 vice assistente ecclesiastico diocesano dell’Azione Cattolica Italiana; dal 1996 al 1997 addetto del Centro Pastorale per l’Evangelizzazione e Catechesi del Vicariato di Roma; dal 1997 al 1999 vicario parrocchiale dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela; dal 1999 al 2004 vicario parrocchiale e dal 2004 al 2016 parroco di San Frumenzio. Dal 2003 al 2005 è stato rappresentante dei vicari parrocchiali del settore nord nel Consiglio Presbiterale; dal 2007 al 2010 Prefetto della IX Prefettura; dal 2011 al 2017 rappresentante dei parroci del settore nord nel Consiglio Presbiterale; dal 2016 al 2018 parroco e da giugno ad agosto 2018 amministratore parrocchiale di San Gregorio Magno. Dal 2017 al 2018 è stato incaricato del Servizio per la formazione permanente del Clero. Nominato vescovo titolare di Idassa e ausiliare della Diocesi di Roma il 18 maggio 2018, è stato consacrato il 24 giugno successivo. Il 19 settembre 2020 è stato nominato arcivescovo vice gerente di Roma. Inoltre è delegato per il Diaconato Permanente, presidente della Commissione regionale per le migrazioni della Conferenza Episcopale Laziale e membro della commissione Cei per il servizio della carità e della salute.
COMMOZIONE e applausi in Duomo per un giorno di festa per gli ascolani. Monsignor Pompili contestualmente lascia l’incarico di amministratore apostolico anche se il suo successore, e come vescovo “titolare” successore anche di Giovanni D’Ercole, sarà ad Ascoli nel pomeriggio del 28 novembre, la prima domenica d’avvento. Pr un altro mese, dunque, monsignor Pompili continuerà a festare vicino alla Diocesi che ha preso in mano nel dopo D’Ercole.
Pompili ha letto anche la lettera del vescovo Palmieri nella quale il nuovo capo della Diocesi ascolana ha ricordato le sue origini marchigiane (di Camerino) e sottolineato come lui, da bambino e poi da ragazzo, sia stato tante volte ad Ascoli. Dove vivevano, e vivono ancora, alcuni suoi parenti. Ha ricordato le passeggiate in Piazza Arringo, in Piazza del Popolo, a Colle San Marco, le escursioni in montagna sui Sibillini. E anche la Quintana, rivelando che a quel tempo faceva il tifo per un Sestiere («ma non vi dico quale»), quello ovviamente dove risiedevano i suoi parenti.
Ha ringraziato profondamente monsignor Domenico Pompili «per quello che fatto in quest’ultimo anno» ed ha invitato a «continuare a pregare per me e per Ascoli» gli altri vescovi ascolani che, prima di lui, sono passati in questa dDiocesi e in quell Cattedrale dove è stato annunciato il suo arrivo tra le Cento Toprri: Piero Coccia, Giuseppe Petrocchi, Francesco Marinelli e Stefano Russo, attuale segretario generale della Cei che ha cinque anni più di lui.
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