«Proponiamo la candidatura alla guida del Pd delle Marche di una persona la cui storia politica, il senso delle istituzioni, la riconosciuta capacità di relazione, la competenza, costituiscono naturale ed indispensabile autorevolezza per guardare con fiducia ed entusiasmo al Partito Democratico delle Marche di domani».
Sono 107 i firmatari che lanciano la candidatura unitaria a segretario regionale del Pd di Antonio Mastrovincenzo, ex presidente del Consiglio regionale e ora consigliere. Si tratta di segretari locali, amministratori, consiglieri e iscritti nei Comuni per lo più del Maceratese e dell’Anconetano, con qualche eccezione delle altre province, soprattutto Pesarese e Fermano.
Appoggerebbero la candidatura di Mastrovincenzo anche i consiglieri regionali Romano Carancini, Manuela Bora e Fabrizio Cesetti, l’ex assessore regionale Angelo Sciapichetti, i parlamentari Alessia Morani e Mario Morgoni (tutte figure che non compaiono nell’elenco dei firmatari che parte dal basso).
«Crediamo – hanno scritto i firmatari del documento – che il prossimo Congresso del Pd delle Marche debba essere contraddistinto da uno spirito unitario che permetta di scrivere una pagina nuova della storia del nostro partito, di ricostruire un rapporto di fiducia e di ritrovare la sintonia con i marchigiani». Ed è proprio sulla parola unitaria che si gioca la candidatura di Mastrovicenzo. L’ex presidente del Consiglio regionale, infatti, sarebbe disposto a scendere in campo solo in caso di un’investitura unanime del partito.
Cosa che però al momento non appare troppo verosimile, visto che un altro schieramento sarebbe già pronto ed è quello che fa capo all’ex parlamentare ascolano Luciano Agostini. Quest’altro schieramento, di cui farebbero parte anche il capogruppo in Regione Maurizio Mangialardi, la consigliera Anna Casini, la presidente dell’assemblea regionale del Pd Silvana Amati e pare anche il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, nonché gli ex colonnelli del maceratese Sara Giannini e Giulio Silenzi, punterebbe invece su Augusto Curti, ex sindaco di Force.
La situazione dunque è ancora ben al di là dal definirsi e vedremo se alla fine Mastrovincenzo accetterà comunque la sfida o ritirerà la sua candidatura in caso non dovesse essere unitaria. E in quel caso chi e se prenderà il suo posto. Perché se c’è una cosa che al momento appare evidente, è che i due schieramenti, che scontano anche anni guerre intestine, difficilmente riusciranno a venire a patti. Appuntamento dunque al 20 novembre, quando scade il termine per presentare i nomi che poi si sfideranno il 19 dicembre.
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