di Epifanio Pierantozzi
Piovono calcinacci tra le tombe, ma il rischio è tutto per parenti e amici in visita. Infatti, oggi lunedì 1 novembre intorno alle ore 16, alcuni pezzi di cemento si sono staccati dal soffitto dell’ultimo piano del cimitero di San Benedetto, nella parte lungo Via dei Fenici, e sono caduti a terra.
Per fortuna, pur essendo un giorno “caldo” – Ognissanti – per la visita ai defunti, nella zona dove sono caduti i pezzi di cemento non c’era nessuno.
Però i calcinacci a terra hanno allarmato le persone che erano vicine – siamo all’ultimo piano della zona “nuova” (costruita più o meno mezzo secolo or sono quale ampliamento) sotto alla zona destinata a ospitare le urne dei cremati e dove c’è l’inceneritore – e sul posto è arrivata una volante del locale Commissariato di Polizia e poi la Polizia Municipale. Gli agenti hanno messo in sicurezza il settore e poi hanno atteso l’arrivo dei Vigili del fuoco.
Questi ultimi, una volta sul posto, hanno deciso di far cadere i pezzi di cemento rimasti sul soffitto, hanno poi – con un uncino – fatto cadere anche il cemento in una zona “umida” vicino alle scale, per poi tornare in caserma.
Infatti, nei prossimi giorni, dovranno essere gli operai del Comune a fare un accurato controllo su tutto l’ultimo piano, far cadere il cemento dove l’umidità ha arrugginito il ferro sottostante, per poi procedere alle riparazioni del caso.
Detto che, per fortuna e anche perché i pezzi di cemento erano piccoli, non è accaduto nulla ai visitatori del cimitero, ci si chiede da quanto tempo (misurabile in – tanti – lustri) qualcuno non salga su tutti i solai della struttura cimiteriale per controllare la pulizia delle caditoie e i ristagni di acqua.
Inoltre ci si chiede il perché, se segnalate dagli addetti ai lavori, nessuno sia intervenuto prima per una verifica delle condizioni del cemento e dei ferri sottostanti dove ci sono macchie di umidità e infiltrazioni.
Qui, visti gli anni passati, non è una questione di amministratori o di politica, ma di puro buon senso e attenzione nel proprio lavoro.
Mentre i Vigili del fuoco erano impegnanti a far cadere i pezzi di cemento dal soffitto, nella zona transennata sono arrivate due donne, con dei fiori in mano. Quando hanno visto i vigili del fuoco, e i vigili urbani che impedivano loro di avvicinarsi alla tomba del defunto, hanno chiesto se potevano deporre i fiori davanti alla lapide del loro caro.
Impossibile, ma un giovane pompiere si è fatto indicare il fornetto, ha preso i due mazzi di fiori, poi li ha sistemati lui, versando anche dell’acqua nei due contenitori per non farli appassire subito. Insomma: pompiere e gentiluomo.
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