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Rifiuti, i sindaci della Vallata:
«Pianificazione sovrastimata e iniqua
Riapriremo la discussione»

ASSEMBLEA ad Appignano sull'approvazione del Piano d'Ambito. Presenti i comitati ed i primi cittadini Moreschini, Bochicchio e Polini. Ecco le loro dichiarazioni a conclusione dell'incontro
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I sindaci Bochicchio, Moreschini e Polini

Piano d’Ambito Rifiuti: il tema al centro di un’assemblea cittadina che si è svolta ad Appignano del Tronto. Presenti  comitati e i sindaci di Appignano Sara Moreschini, Castel di Lama Mauro Bochicchio e Castignano Fabio Polini e tantissimi cittadini. 

«Abbiamo condiviso l’assurdità di questa pianificazione sovrastimata e iniqua», si legge in una nota dei sindaci, nella quale si riepiloga che «il piano infatti prevede, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, una discarica nella valle del Bretta, attualmente di proprietà della ditta Geta per 900.000 metri cubi circa. Per il trattamento dei rifiuti indifferenziati un Tmb (trattamento meccanico-biologico) che può trattare 80.000 tonnellate di rifiuti quando la provincia di Ascoli ne produce 30.000. Un nuovo impianto di biodigestione a Relluce al doppio delle necessità di trattamento di ambito.
A chi servono questi impianti e perché programmare degli impianti che superano in modo assurdo le reali necessità di territorio?».

«Come Amministratori e cittadini  – proseguono Moreschini, Bochicchio e Polini – abbiamo la necessità di andare oltre e guardare ad un futuro davvero green.
Quel futuro sostenibile per la salute e l’ambiente scritto nelle direttive europee e non quello paventato dalle bocche di chi non ne conosce bene il significato, e insegue logiche di profitto a dispetto degli uomini e le donne che vivono nei luoghi che oggi sono maggiormente sfruttati dall’impiantistica dei rifiuti.
Abbiamo deciso insieme di capovolgere questa logica e lo faremo in tutti i modi che la legge ci consentirà.
Grazie davvero a tutte le persone che partecipano, che danno un contributo, e che hanno voglia di scrivere un futuro diverso, abbiamo molto da combattere ma se lo faremo insieme avremo la possibilità di raggiungere un risultato più equo e rispettoso di tutti. Visti i “pasticci” di una delibera annullabile in quanto non valida, riaprire il tavolo della discussione è un dovere di tutti. I cittadini devono essere ascoltati».


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