Sui rifiuti, una voce fuori dal coro di proteste – che si è levato dopo l’approvazione del Piano d’ambito – arriva da Italia Viva.
«Tale deliberazione – si legge in una nota a firma congiunta di Maria Stella Origlia, coordinatrice provinciale Italia Viva, Giuseppe Silvestri, Manrico Plebani, Saverio Di Simone per i comitati Italia Viva di Ascoli – prevede la realizzazione di una discarica d’ambito cosiddetta “vasca 0” di servizio in località Alto Bretta. Un trattamento meccanico e biologico (Tmt) già presente in località Relluce. Un Impianto di Compostaggio “anaerobico” cosiddetto “Biodigestore” in zona Relluce dove la società Ascoli Servizi Comunali ha in itinere l’approvazione di apposito Progetto già redatto.
Italia Viva, quale forza politica progressista, libera da condizionamenti politici di coalizione su un tema così importante e sensibile, per il quale peraltro l’Europa ci impone un netto cambiamento di rotta, ribadisce il proprio convincimento a che gli impianti di biodigestione vengano realizzati (in netta condivisione con la posizione di Legambiente) e che si ponga fine alla creazione di nuove discariche, così come indicato dalla Unione Europea.
Italia Viva ribadisce altresì che tali impianti di biodigestione sono tecnologicamente all’avanguardia e sicuri sotto ogni punto di vista, e, tenuto conto dell’assenza degli stessi nel nostro territorio, questi vanno realizzati in un’ottica di risparmio e di ottimizzazione del sistema “rifiuti” in generale. Quando si parla di rifiuti bisogna abbandonare falsi idealismi ed illusioni ed essere molto realisti nelle soluzioni e nelle alternative da proporre al fine di non essere promotori di futuri irrealizzabili e di emergenze conseguenti.
Quando si parla di rifiuti occorre pensare a soluzioni che investano in un sistema integrato di prevenzione e di gestione per lo smaltimento o per la trasformazione. E non si può continuare ad investire, come oggi avviene, sulle discariche, né tantomeno pensare che tutto sia esclusivamente riciclabile. Se, oltre alla prevenzione, si assicurano le necessarie capacità impiantistiche di trattamento (recupero e smaltimento), la vita delle discariche esistenti potrebbe rappresentare per un periodo di più lungo termine la fase residuale per i residui provenienti dal recupero e quelli a valle della raccolta differenziata, senza la necessità di autorizzare nuovi impianti di discarica. È necessario quindi, come avviene per altri servizi e per altri settori industriali, una programmazione e un sistema impiantistico integrato, generazionale (almeno 20 anni)».
Dopo la premessa, la proposta: «A tal proposito Italia Viva ritiene necessario implementare e adeguare gli impianti di pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati riconvertendo il Tmb di Relluce in una moderna piattaforma super tecnologica senza il trattamento della frazione organica (eliminando in questo modo i cattivi odori) per la sola selezione multimateriale (plastiche, vetro e alluminio). I Tmb di nuova generazione arrivano a produrre
fino al 10% di scarti da portare a discarica contro circa il 70% prodotti da Tmb tecnologicamente obsoleti.
Inoltre, ad integrazione del Piano D’Ambito, si propone un impianto “Frazioni Secche” per la valorizzazione delle plastiche e del vetro. Un impianto “Frazioni Secche” per la valorizzazione della carta e del cartone. Un impianto per il riciclo di “Ingombranti” e “Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche” (RAEE).
Ai fini di un completo processo di economia circolare si propone inoltre la realizzazione di un impianto di “Bioraffineria” all’avanguardia per la produzione di biocombustibili ed idrogeno provenienti dal trattamento degli scarti secchi della raccolta differenziata e dei Tmb».
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