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Tony Mazzoni
dottore in Farmacia
con lode ed encomio: ha vinto
su terremoto e pandemia

ASCOLI - Il neo dottore ha 24 anni appena compiuti ed ha condotto uno studio sperimentale sulla mortalità nei pazienti positivi al virus, correlata ad alcuni farmaci. «Doveroso scegliere il Covid come materia per la mia tesi, auspicando di poter dare un piccolissimo contributo all’emergenza sanitaria»
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Tony Mazzoni

«Mi sembrava doveroso scegliere il Covid come materia per la mia tesi, auspicando di poter dare un piccolissimo contributo all’emergenza sanitaria, che ho vissuto in prima persona effettuando il tirocinio in piena pandemia».

Così Tony Mazzoni, ascolano, 24 anni appena compiuti, chiude la prefazione alla sua tesi di laurea magistrale in Farmacia all’Università di Camerino. Lavoro sperimentale in Farmacologia e Farmacoterapia, che gli è valso la lode ma anche l’Encomio della commissione.

Tony Mazzoni ha discusso la tesi dal titolo “Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina e antagonisti del recettore per l’angiotensina 2: mortalità nei pazienti ospedalizzati con Covid 19″.
Nella ricerca effettuata, è stato rilevato che i “sartani” e gli “ace inibitori” non aumentano la mortalità nei pazienti Covid, come si pensava ad inizio pandemia.

La mortalità è invece influenzata dall’età avanzata e dalle patologie come scompenso, diabete e ipertensione, i cui pazienti affetti, sono grossi utilizzatori di questi farmaci.

Lo studio è stato fatto in collaborazione tra l’Area Vasta 5 l’Università di Camerino. Relatori il farmacologo Carlo Polidori e la ricercatrice Unicam Maria Vittoria Micioni Di Bonaventura.

Un percorso concluso nel migliore dei modi per questo ragazzo, figlio d’arte – il padre è Isidoro Mazzoni, direttore del Servizio Farmaceutico dell’Area Vasta 5 – e della presidente del Soroptimist e consigliera comunale di Ascoli Piera Seghetti.

Un viaggio dove, però, niente e nessuno gli hanno spianato la strada, iniziato all’insegna del terremoto (il 3 ottobre 2016 il suo primo giorno da matricola) e terminato in piena emergenza sanitaria.

E’ lo stesso neo dottore in Farmacia a ripercorrere – nella prefazione della sua tesi – le tappe fondamentali dei 5 anni che lo hanno formato, preparato al futuro. Ricorda il 26 ottobre 2016, quando la «nuova vita universitaria veniva bruscamente interrotta dal sisma. Un ricordo indelebile, che ha segnato il mio iter».

Tony Mazzoni, nonostante tutto, è rimasto a Camerino, non in centro «che non esisteva più». Poi il “pellegrinaggio” ad Esanatoglia, con i pochi colleghi rimasti, «isolati da tutto il resto del mondo universitario», per tornare a Camerino, località San Paolo, solo il terzo anno, «iniziando un nuovo approccio, verso una nuova città che pian piano veniva ricostruita fuori le mura».
Solo al quarto anno, per Tony è ripresa «una normale vita universitaria fatta anche di feste e cene con gli amici.

Purtroppo nessuno sapeva che ci sarebbe stata una pandemia, che avrebbe messo in ginocchio il mondo, lo stile di vita occidentale, gli abbracci, le cene, le feste. Noi ragazzi abbiamo visto il nostro futuro minato, fatto di guanti in lattice, mascherine di ogni tipo e gel disinfettanti».
L’ultimo anno, pure segnato dal Covid, poi la meritata soddisfazione: «Posso dire che ora mi sento pronto per affrontare le fasi successive per poi approcciarmi al mondo del lavoro, ho acquisito sicurezza e determinazione nelle mie scelte. E, soprattutto, questi cinque anni, sono stati un bagaglio di esperienze positive che porterò sempre con me».

m.n.g.


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