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Pd diviso verso il congresso:
in corsa Curti e Mastrovincenzo,
“Unico candidato solo una speranza”

POLITICA - Il comitato regionale, glissando sull'aspetto politico delle varie, ha presentato la road map per le elezioni del 19 dicembre che rinnoveranno l'intera classe dirigente, dai circoli allo scranno più alto di Piazza Stamira, dopo la Caporetto del 2020. Alle urne obbligatorio il green pass.
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PD-Marche

La conferenza del Pd

di Martina Marinangeli

 

Fino alla fine, si tenterà di convergere su una candidatura unitaria. Ma visti i precedenti, è più una pia illusione che una reale opzione. Dunque, sarà con gli schematismi e le divisioni interne di sempre che il Pd andrà a congresso per rinnovare l’intera classe dirigente dopo la Caporetto alle elezioni del 2020.

PD-Marche1-650x488Si partirà con circoli, segreterie comunali e federazioni provinciali, per arrivare al voto del nuovo segretario regionale il 19 dicembre, dalle 8 alle 20 (sedi e luoghi del voto verranno definiti il 5 dicembre).

Potranno recarsi alle urne non solo gli iscritti (come invece nel resto dei livelli organizzativi del partito) ma anche cittadini con più di 16 anni e gli extracomunitari con permesso di soggiorno ed iscritti in apposito registri entro il 5 dicembre. I non iscritti, pagano 2 euro. Le candidature, con le liste a sostegno, dovranno essere depositate entro il 20 novembre e, a quel punto, si saprà ufficialmente che correrà per lo scranno più alto della sede di Piazza Stamira.

Al momento, sul campo ci sono i nomi dell’ex sindaco di Force Augusto Curti – prodotto dell’inedito asse Pesaro-Ascoli, costruito dai colonnelli dem Matteo Ricci e Luciano Agostini – ed il consigliere regionale ed ex presidente dell’assemblea legislativa Antonio Mastrovincenzo, figura proposta con una lettera firmata da oltre 100 tra amministratori, segretari di circoli ed iscritti dem.

«La candidatura unitaria è sempre auspicabile – osserva la presidente dell’assemblea regionale del Pd Silvana Amati, che nel ruolo di presidente del comitato per il congresso ha oggi illustrato tappe e regolamenti –finché uno non muore, ci spera», ironizza. Ma con le bordate che sono già volate negli scorsi giorni, la strada dell’unità pare poco percorribile. E allora che almeno sia «dedito al partito», puntualizza Amati. Il 20 novembre si saprà se sarà una corsa a due o ci saranno sorprese; poi, il 19 dicembre, la vittoria andrà a chi raggiungerà il 50,1% dei voti. Nel caso nessuno raggiunga la maggioranza assoluta, sarà durante la prima assemblea, convocata presumibilmente il 9 gennaio 2022, a decidere, in un ballottaggio tra i due più votati (nel caso dovessero spuntare altre candidature).

L’assemblea sarà composta da 80 eletti, di cui 26 dalla federazione di Ancona, 19 da quella di Pesaro Urbino, 16 da Macerata, 10 da Ascoli Piceno e 9 da Fermo.

(foto Giusy Marinelli)

 

 


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