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Risonanza Magnetica, Marinucci:
«20 giorni per la riparazione della vecchia
Ad aprile un macchinario nuovo»

SAN BENEDETTO - L'annuncio da parte del primario di Radiologia dell'Area Vasta 5. Al via i lavori per recuperare l'apparecchio danneggiato dalla bombola di ossigeno: 100.000 euro il costo, ma la metà saranno recuperati. Sta per partire l'ordine per la sostituzione che implicherà un altro mese di chiusura per il montaggio
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Cesare Milani con Carlo Marinucci, primario di Radiologia dell’Area Vasta 5

 

di Maria Nerina Galiè

Novità in merito alla Risonanza Magnetica, fuori sevizio dal 20 ottobre all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto.

Sarà riparato il macchinario danneggiato dalla bombola di ossigeno, “sparata” dalle mani di un operatore sanitario dalla violenta azione magnetica dell’apparecchio stesso. E sarà acquistata subito una nuova macchina.

A dirlo è il direttore della Radiologia dell’Area Vasta 5, il dottor Carlo Marinucci: «È partito l’ordine per i pezzi di ricambio per la Risonanza magnetica che ha subito l’incidente. Quindi adesso la ditta incaricata può procedere con il ripristino, che avverrà in una ventina di giorni».

Il costo?

«L’Area Vasta 5 – risponde il dottor Marinucci – spenderà circa 100.000 euro. Ma la metà di questa spesa, cioè la parte relativa all’elio, sarà recuperata per la nuova macchina dove questo gas, necessario per il raffreddamento del magnete, potrà essere riutilizzato».

Come avanza l’acquisto della nuova Risonanza?

«Stiamo per procedere anche qui. La ditta, dal momento dell’ordine ormai imminente, chiede tre mesi perché la macchina arrivi, più un mese per il montaggio. Possiamo quindi dire che per aprile ce l’avremo».

Il prezzo?

«Sui 500.000 euro – è sempre il direttore di Radiologia che parla – a cui si devono aggiungere i contratti di manutenzione, che però verranno spalmati su cinque anni.

Durante il mese necessario per montaggio del nuovo macchinario, il servizio dovrà di nuovo essere interrotto. Ma come sempre, e come stiamo facendo ora del resto, riusciremo ad organizzarci».

Anche perché, in quel caso lo stop, potrà essere programmato. Stavolta invece, dall’oggi al domani l’Area Vasta 5 si è trovata senza una parte del servizio essenziale nel giro di un attimo. Per fronteggiare il momento di emergenza, laddove necessario, i pazienti ricoverati che hanno bisogno di essere sottoposti a Risonanza, vengono trasportati ad Ascoli con le ambulanze. Le diagnosi urgenti vengono garantite. E’ però inevitabile l’allungarsi delle già fitte liste di attesa.


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