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Confindustria Centro Adriatico
non esiste più: il 90% dell’assemblea
ha votato per lo scioglimento

IMPRESE - Il risultato ha confermato quanto anticipato dalle consultazioni fatte dal comitato di reggenza: a favore dello scioglimento, 2.205 voti su 2.806. La consultazione richiesta da Confindustria Confederale per verificare la volontà degli associati di procedere nell’esperienza associativa o di tornare a vivere le due territoriali di Ascoli e Fermo in autonomia
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Valentino Fenni

Confindustria Centro Adriatico non esiste più, lo hanno deciso formalmente oggi, 12 novembre, gli imprenditori associati del Piceno e del Fermano, nel corso dell’assemblea straordinaria, con un’apposita votazione che si è svolta nelle due sedi, quella picena e quella fermana appunto, collegate.

I seggi in presenza erano aperti nella sede di Ascoli, ma gli aventi diritto potevano votare anche on line.

Nonostante i timori, fino all’ultima ora, legati al raggiungimento del quorum – dovevano recarsi ai seggi almeno i due quindi degli associati – l’assemblea è stata ritenuta valida, come pure il voto.

Oltre duecento aziende presenti che hanno partecipato al voto e hanno espresso 2.205 voti su un totale di 2.806, ben al di sopra del quorum richiesto.
Il risultato ha confermato quanto anticipato dalle consultazioni fatte dal comitato di reggenza: a favore dello scioglimento si è infatti espresso il 90,75% (sarebbe stato sufficiente il 60%) dei 2.205 voti degli associati, mentre contrari sono stati il 9,25%.
Ora tutta la questione passa in mano ai probiviri nazionali che dovranno prendere atto della volontà degli associati e guidare l’iter dello sviluppo associativo in modo da definire la rappresentanza territoriale di chi oggi si trova dentro Confindustria Centro Adriatico.

L’assemblea straordinaria di Confindustria Centro Adriatico è stata richiesta da Confindustria Confederale per verificare la volontà degli associati di procedere nell’esperienza associativa o di tornare a vivere le due territoriali di Ascoli e Fermo in autonomia.
«Un’assemblea che conclude il mandato che avevo ricevuto da Roma e che – spiega Valentino Fenni, presidente del comitato di reggenza di Confindustria Centro Adriatico – è cominciato mesi fa con l’ascolto degli associati. Ascolto che ci ha permesso di rilevare la posizione dei soci circa la volontà di proseguire l’esperienza di Centro Adriatico, o al contrario, di interromperla, passando da una dimensione interprovinciale a quella preesistente provinciale. Il quadro che era emerso è stato chiaro e indubbio: dopo aver ascoltato più del 40% degli associati, due terzi hanno espresso la volontà di interrompere l’esperienza comune».
Oggi l’assemblea, molto partecipata.

«Numeri ben al di sopra delle aspettative, segno di una Confindustria viva che vuole riprendersi il suo spazio, quello che in questi mesi comunque non abbiamo mai fatto venire meno, grazie anche al supporto dei dipendenti delle due sedi che ringrazio» conclude Fenni.

m.n.g.

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