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Denervazione renale, al “Mazzoni”
il primo intervento nelle Marche

ASCOLI - L’equipe di emodinamica guidata dal dottor Grossi ha eseguito con successo l’operazione per via percutanea con l'ausilio di un innovativo dispositivo di ablazione. Obiettivo, migliorare la prevenzione delle complicanze secondarie all'ipertensione non controllata quali infarto del miocardio, ictus ed emorragia cerebrale
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Un sistema innovativo e, al tempo stesso, un’importante arma nella lotta all’ipertensione arteriosa severa e resistente alla terapia farmacologica. Si chiama denervazione renale e consente di migliorare il controllo della pressione arteriosa nei pazienti, con conseguente miglioramento della prevenzione delle complicanze secondarie all’ipertensione non controllata quali infarto del miocardio, ictus ed emorragia cerebrale.

Al “Mazzoni” il primo intervento di denervazione renale

Per la prima volta nelle Marche, questa procedura è stata portata a termine all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, lo scorso 16 novembre, nel reparto di Cardiologia diretto da Pierfrancesco Grossi. L’equipe di emodinamica (Grossi, Di Vito, Mariani e Scalone) ha eseguito con successo l’intervento per via percutanea con l’ausilio di un innovativo dispositivo di ablazione con una particolare forma a spirale, che consente una più accurata e completa rimozione delle vie di innervazione dei reni, rispetto ai precedenti dispositivi disponibili in commercio.

La procedura è stata eseguita per via percutanea con accesso femorale ed assistenza anestesiologica che nel caso specifico è stata garantita dalla presenza del primario Di Giacinto e dalla dottoressa Danieli. Previa angiografia delle arterie renali, è stata erogata energia a radiofrequenza che ha consentito la termo-ablazione dei plessi renali disposti attorno alle arterie renali, mantenendo inalterata la funzionalità dell’organo. Il paziente è stato dimesso in buone condizioni ed è inserito in un programma di controlli periodici.

Questo sistema ha dimostrato un’efficacia nella riduzione dei valori pressori, indipendentemente dal trattamento farmacologico in atto, con una riduzione media dei valori misurati in ambulatorio di circa 10 mmHg.

L’intervento è l’esito di una collaborazione multidisciplinare per la cura della ipertensione che ha coinvolto varie discipline sia a livello locale (tra cui i colleghi della Nefrologia diretta dal dottor Fioravanti) che centri di riferimento regionale quali il Centro Ipertensione Arteriosa e Malattie Cardiovascolari di Ancona diretto dal prof. Riccardo Sarzani e la Uoc di Nefrologia di Ancona diretta da Andrea Ranghino.


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