di Maria Nerina Galiè
Provincia di Ascoli: si scaldano i motori in vita del rinnovo di presidente e consiglieri. Entro il 28 novembre la presentazione delle liste.
Ma c’è ancora chi crede nell’importanza di questo ente? Ente che negli ultimi mesi è stato investito da un terremoto politico, dalla destituzione di Fabiani all’approvazione del bilancio molto dopo la scadenza dei termini, lo scorso venerdì 19 novembre, pena il commissariamento, e le dimissioni dei consiglieri di opposizione, passando per due cambi alla poltrona presidenziale in due settimane.
Sì e sono i 15 Comuni dell’entroterra piceno che, non solo credono nel ruolo aggregante della Provincia e nell’importanza di portare avanti determinati progetti, ma vogliono avere voce all’interno della nuova compagine.
Il voto ponderato però li limita nel presentarsi al voto con una lista autonoma. Pertanto l’obiettivo è quello di uscire con un programma elettorale e di essere parte attiva in una coalizione più grande.
A coordinare i sindaci dei Comuni che, insieme, rappresentano il 70% del territorio, è Giovanni Borraccini, primo cittadino di Rotella. «In questi giorni sono in corso incontri tra colleghi per arrivare alla formulazione di una proposta concreta, in un momento in cui, tra ripartenza e le opportunità offerte dai Pnrr, la Provincia deve essere punto di riferimenti per i Comuni».
Tanti i temi da affrontare. La priorità sono viabilità, ambiente e rifiuti e scuole.
«Noi – è sempre Borraccini che parla – vogliamo essere presenti su tutti i tavoli delle trattative, prima della presentazione delle liste. Ci uniamo proprio perché, ciascuno di noi singolarmente, sarebbe destinato a “subire” candidature dall’alto.
Noi, invece, vogliamo essere parte attiva in questa fase ed essere presenti dopo, per portare la voce dell’entroterra. L’idea è di essere in una coalizione progressista di centro sinistra, accanto a Comuni più grandi».
C’è la possibilità che esprimiate anche un candidato presidente?
«Diciamo che è possibile e auspicabile continuare a dare visibilità ad un territorio, l’entroterra appunto, altrimenti sempre escluso e ad oggi, fortemente penalizzato dal sisma dalla viabilità scadente e anche dell’accesso ai finanziamenti».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati