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Dallo stalking al “revenge porn”,
passando per minacce e violenza privata:
arrestato 48enne ascolano

ASCOLI - La donna, di 15 anni più giovane, non sapeva che l'uomo era già stato denunciato per gli stessi motivi e sottoposto a sorveglianza. Vittima di atteggiamenti violenti e minacciosi, ha chiesto aiuto alla Polizia che l'ha messa al sicuro per poi proseguire con le indagini che si sono concluse con le manette ai polsi dell'aguzzino
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Stalking, sequestro di persona, minaccia, violenza privata e revenge porn. Reati che un ascolano di 48 anni ha commesso tutti, e per questo è stato arrestato.

Un vicenda triste, ma non nuova, che per fortuna ha avuto l’epilogo migliore a cui potesse ambire e proprio oggi, 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

La vittima, una donna pure lei ascolana, di 15 anni più giovane del suo “carnefice” ora assicurato alla giustizia, può raccontare una storia diversa da quella tragica di cui poteva finire per essere protagonista.

«È un forte segnale di attenzione e risposta a questo grave e rilevante fenomeno da parte delle istituzioni, Procura della Repubblica e della Questura di Ascoli, da sempre impegnate in prima linea per prevenire e reprimere questo tipo di reati», si legge nella nota della Polizia (leggi qui l’intervista con il capo di gabinetto della Questura di Ascoli, rilasciata a Cronache Picene proprio sull’argomento).

La Questura con la facciata illuminata di arancione nella giornata contro la violenza sulle donne, coincisa con l’arresto dell’aguzzino

I FATTI – Lo scorso mese di marzo una trentenne ascolana aveva iniziato una frequentazione con un uomo di una quindicina di anni più grande di lei, conosciuto tramite amicizie comuni. Le attenzioni dell’uomo, le sue premure e un’apparente serietà, avevano persuaso la donna a tentare una convivenza con lui.

Per i primi tempi tutto sembrava andar bene, ma lei ignorava che questa persona, purtroppo, era già stato denunciato in passato per violenza domestica e stalking.

Inoltre, a causa della sua attuale pericolosità sociale, risultava anche essere sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

La donna, madre di una bambina minorenne, si è accorta di avere purtroppo commesso un grave errore. Il suo compagno, infatti, iniziava ad avere nei suoi confronti atteggiamenti violenti e minacciosi, esternando una non comune forma di gelosia. Tanti che in una occasione era perfino giunto a minacciare di diffondere alcuni video che li ritraevano in atteggiamenti intimi.

Profondamente terrorizzata, temendo anche per la sua incolumità fisica, la donna ha cercato una via di salvezza contattando il numero di emergenza della Polizia.

Gli agenti della Questura di Ascoli, attraverso la sezione specializzata della Squadra Mobile, si sono attivati informando la Procura della Repubblica che, vista la gravità della situazione, ha assunto la direzione delle indagini delegando una serie di accertamenti alla Squadra Mobile e alla polizia giudiziaria pr la verifica degli effettivi rischi corsi dalla donna e la sua messa in sicurezza.

Immediatamente la donna è stata trasferita in una località protetta fuori provincia. Nel frattempo i poliziotti hanno proseguito nelle indagini raccogliendo ulteriori elementi. Hanno iniziato a monitorare l’uomo per evitare che potesse creare situazioni di pericolo. E alla fine la Procura ha deciso di chiedere al gip la misura cautelare, che è stata accolta.

L’uomo è finito in carcere ed ora deve rispondere dei reati di stalking, sequestro di persona, minaccia, violenza privata continuata, più il “nuovo” delitto noto come “revenge porn”.


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