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L’operaio che morì a Monsampolo:
inchiesta di “Striscia la notizia”
sulla sicurezza nei cantieri

ASCOLI - Il blitz in ospedale, sede della direzione di Area Vasta 5, per la vicenda di Simone Santinelli, il 44enne di Corridonia (Macerata) che perse la vita un anno fa mentre stava lavorando
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Moreno Morello davanti all’ospedale “Mazzoni”

 

Un operaio di Corridonia (Macerata) morto a 44 anni in un cantiere. E’ questo che ha portato “Striscia la notizia” ad Ascoli, ieri giovedì 25 novembre, con uno degli inviati della trasmissione, Moreno Morello.

Le telecamere del tg satirico sono entrate anche nella palazzina che ospita la direzione di Area Vasta 5. Morello ha intervistato Claudio Angelini, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) di Area Vasta 5.

Motivo del blitz il dramma che ha scosso una famiglia di Corridonia, che risale al 17 dicembre 2020.

Quel giorno Simone Santinelli aveva perso la vita precipitando da un tetto in un cantiere a Monsampolo del Tronto, dove era in corso la bonifica dell’amianto.

Il legale della famiglia, l’avvocato Sandro Giustozzi, è stato intervistato da Morello, e la trasmissione andrà in onda lunedì 29 novembre.

monsampolo-santinelli«La redazione di Striscia la notizia ha saputo di questo operaio morto e quindi ha fatto un servizio che deve uscire a giorni. Sono stati all’Asur, la questione riguarda le misure di sicurezza nel cantiere e gli ispettori del lavoro che non hanno segnalato alcuna anomalia» dice l’avvocato Giustozzi che lo scorso marzo ha presentato un esposto in Procura relativo al lavoro svolto dagli ispettori di Area Vasta 5.

«Se avessero fatto il loro lavoro, una bambina rivedrebbe tornare a casa il padre ogni sera. Invece no, perché è morto mentre lavorava. Abbiamo fatto un esposto alla Procura di Ascoli perché venga valutato il lavoro di chi doveva controllare» aveva spiegato il legale.

La Procura di Ascoli aprì una indagine iscrivendo nel fascicolo l’azienda “Ferbat srl” di Montegiorgio (Fermo) e il direttore dei lavori e consulente per la sicurezza, Aurelio Gentili.

Giustozzi aveva sottolineato: «E’ il primo caso dove si chiede di controllare l’operato dei controllori, le vite si salvano se chi controlla fa il suo dovere. Secondo noi ci sono inadempienze di chi doveva controllare. L’Asur deve prevenire, abbiamo saputo che invece hanno dato grosse prescrizioni al cantiere ma solo dopo che un padre di famiglia è morto». Tornando ad oggi, Giustozzi, legale della famiglia, ha aggiunto che «a distanza di un anno ancora le indagini non sono chiuse».

 

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