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Salvo dopo emorragia della duplicazione
del duodeno: intervento da record
della Chirurgia del “Madonna del Soccorso”

SAN BENEDETTO - E’ stato effettuato dal primario, il professor Salomone Di Saverio, su un paziente in shock emorragico: già embolizzato grazie al tempestivo intervento della Radiologia interventistica di Ascoli, l’uomo ha avuto una ricaduta nella notte. Il caso sarà oggetto di una pubblicazione su una rivista scientifica
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Salomone Di Saverio e Fabio D’Emidio

 

di Maria Nerina Galiè

 

Abilità, esperienza e, non per ultimo in ordine di importanza, una solida collaborazione tra professionisti dei due ospedali del Piceno: questo alla base di un altro “bel colpo” messo a segno dall’Area Vasta 5, dove – nonostante la carenza di personale e con i limiti di alcune strumentazioni – lavorano primari d’eccellenza in grado di salvare vite anche in situazioni estreme.
Una storia a lieto fine per un uomo della costa, poco più che 60enne, grazie ad un tandem tra la Radiologia interventistica del “Mazzoni” di Ascoli ed i reparti di Chirurgia e Rianimazione del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto.

Il caso sarà al centro di una pubblicazione su una rivista scientifica e che stanno preparando i protagonisti dell’impresa, i direttori di Chirurgia e Rianimazione del presidio della Riviera, Salomone Di Saverio e Tiziana Principi, il responsabile di Radiologia del capoluogo di provincia, Fabio D’Emidio.
E’ il professor Di Saverio a raccontare l’accaduto, soddisfatto anche per come il percorso si sia svolto nella totale collaborazione dei due ospedali del Piceno: «Il paziente si è recato al Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso” per un’improvvisa emorragia della terza porzione del duodeno, nella parte nascosta del pancreas. Immediatamente sottoposto a Tac, si è scoperto che l’uomo aveva anche una duplicazione duodenale, cosa piuttosto insolita e tale da poter complicare i passi successivi».
Pertanto il paziente è stato trasferito d’urgenza al “Mazzoni” dove l’equipe guidata dal dottor D’Emidio l’ha sottoposto alla embolizzazione dell’arteria duodenale.
Ed ancora il direttore del presidio sambenedettese, dell’unità operativa di Chirurgia Generale dell’Area Vasta 5: «Sebbene l’intervento fosse stato effettuato a regola d’arte, durante la notte il paziente – che nel frattempo era stato riportato nella Rianimazione di San Benedetto – ha avuto un’altra emorragia, in un punto diverso, andando in shock emorragico».

In un primo momento si è pensato di trasferirlo ad Ancona, con il concreto rischio che non arrivasse vivo. Inoltre i protocolli prevedono la centralizzazione di pazienti stabili. E di certo l’uomo non lo era.
Chiamato nel cuore della notte, il professor Di Saverio ha capito il problema – non risolvibile con un’altra embolizzazione – e non ha esitato ad attivare la sala operatoria per un intervento che si è rivelato salvavita. Ecco come ha riferito dell’intervento: «Per prima cosa, c’è stato l’isolamento, della seconda, terza e quarta porzione del duodeno, ed il loro distacco dal corpo del pancreas e dalle afferenze vascolari – da rami dell’arteria mesenterica superiore – al segmento duplicato del duodeno, che era sede del sanguinamento. Appena resecata la duplicazione del duodeno l’emorragia si è arrestata, con l’immediato riscontro nei parametri emodinamici, tornati stabili».
Dopo tre giorni di cure intensive nel reparto Rianimazione dell’ospedale sambenedettese, il paziente è tornato a Chirurgia per essere dimesso nel giro di una decina di giorni.
«All’esame radiologico pre dimissione si è potuta costatare la regolarità del transito del tubo digerente».


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