di Federico Ameli
A poco più di un anno di distanza dal suo insediamento in città nelle vesti di amministratore apostolico, nel pomeriggio di oggi, domenica 28 novembre, monsignor Domenico Pompili passerà ufficialmente il testimone a Gianpiero Palmieri, il nuovo vescovo designato dalla Santa Sede per raccogliere l’eredità del dimissionario Giovanni D’Ercole.
Una cerimonia come non se ne vedevano da tempo in una città che, dopo lo scandalo di don Bastoni e il successivo passo indietro di D’Ercole, negli ultimi mesi ha avuto modo di apprezzare l’operato del vescovo Pompili, un “traghettatore” – per utilizzare un termine tanto caro al mondo del pallone – che pur dovendosi dividere tra la sua Rieti e le cento torri è stato in grado di restituire solidità e compattezza a una Diocesi evidentemente messa a dura prova dagli eventi dello scorso anno in vista di un inevitabile passaggio di consegne.
A poche ore dal suo addio alla città, dunque, anche per monsignor Pompili è arrivato il momento di tracciare un primo bilancio di questa esperienza.
«Nel momento di smarrimento successivo alle dimissioni del vescovo D’Ercole – ricorda l’amministratore apostolico – ho trovato una situazione che da subito mi è apparsa molto interessante, sia per la tradizione della Chiesa ascolana, con un clero molto ben formato e prevalentemente autoctono e un laicato altrettanto partecipe e protagonista tra aggregazione e movimenti ecclesiali.
Mi sembra che in questo anno le cose si siano rasserenate e si sia trovata una maggiore presenza in città e nella Diocesi. Il nuovo vescovo troverà una Chiesa vivace e promettente: è giovane, con il suo contributo Ascoli potrà fare un ulteriore passo in avanti».
Oltre che sulle capacità del suo successore Palmieri, la fiducia espressa da monsignor Pompili si basa sulla grande accoglienza che gli ascolani hanno saputo riservare al vescovo di Rieti in occasione del suo insediamento. Dopo mesi di lavoro e preghiera, l’amministratore apostolico coglie l’occasione per ringraziare città e Diocesi per questo anno trascorso insieme.
«Mi sono trovato molto bene fin dall’inizio – afferma Pompili -. Con gli ascolani si è subito stabilito un rapporto franco e disteso. Ho avuto modo di percepire che ad Ascoli la figura del vescovo rappresenta un riferimento e pertanto non ho avuto alcuna difficoltà ad introdurmi. La città è molto bella e accogliente, capace di intrigare anche con importanti opportunità non solo dal punto di vista culturale oltre che spirituale».
La Diocesi di Ascoli ora è affidata a Domenico Pompili, il vescovo del terremoto
Gianpiero Palmieri è il nuovo vescovo della Diocesi di Ascoli (Il video dell’annuncio)
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