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Covid, 181 casi e altri 5 ricoveri
Attivati 8 nuovi posti in intensiva
Acquaroli: «Siamo saldamente in zona bianca»

CORONAVIRUS – Testati 1.252 tamponi, positivo il 14,5%. Continua a salire il tasso cumulativo ogni 100mila abitanti, arrivato a 177. Nel Piceno 4 contagi, 3 i decessi in tutta la regione. L’assessore alla Sanità Saltamartini ha annunciato il potenziamento delle intensive: «Ci prepariamo ad affrontare la quarta ondata». Il governatore assicura sulla tenuta degli ospedali
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Sono 181 i nuovi casi, 3 i decessi, 5 i ricoveri in più.

È il quadro che emerge dal bollettino Covid del servizio Sanità della Regione, che nel frattempo fa sapere di aver attivato otto nuovi posti letto in terapia intensiva. Il basso numero di contagi rispetto ai giorni ai giorni scorsi è dovuto al minor numero di tamponi testati nel weekend, nelle ultime 24 ore ne sono stati testati 2.209: 1.252 nel percorso nuove diagnosi, 957 nel percorso guariti. L’incidenza dei positivi è al 14,5%, continua a salire il tasso cumulativo di contagi ogni 100mila abitanti, arrivato a 177,56.

I nuovi casi sono stati riscontrati: 88 nel Pesarese, 52 nell’Anconetano, 22 nel Maceratese, 8 nel Fermano, 4 nell’Ascolano e 7 da fuori regione. Nel grafico in basso i contagi distribuiti per classi d’età. Sul fronte ospedaliero si registra un saldo di + 5 ricoveri rispetto a ieri, uno in più in semi-intensiva e quattro in più nei reparti non intensivi. Ad oggi quindi i pazienti Covid nelle Marche 107: 24 in intensiva, 29 in semi-intensiva, 54 nei reparti non intensivi. A questi si aggiungono 14 persone nei pronto soccorso, di cui 1 a Camerino, 2 a Civitanova e 3 a Macerata. Segnalato, infine, il decesso di tre persone. Oltre a un 72enne di Tolentino, una 89enne di Ancona e un 85enne di Acquaviva Picena, tutti con patologie pregresse.

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Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

Proprio sul fronte ospedaliero, la Regione ha annunciato l’attivazione di 8 nuovi posti letto in intensiva a Torrette.  Salgono così complessivamente a 246, sempre secondo i conti della Regione, i posti di terapia intensiva nelle Marche.

«Ci prepariamo ad affrontare la quarta ondata della pandemia –dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartininon solo implementando le vaccinazioni anti-Covid 19 e le terze dosi ma anche rafforzando gli ospedali per non farci trovare impreparati. Nella scorsa settimana una delegazione di tecnici ed esperti, inviati dal Commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, ha verificato l’attuazione dei posti letto realizzati nelle Marche, potendo riscontrare l’efficienza con cui si è provveduto in merito».

«Il decreto legge 34/2020, che aveva autorizzato a maggio 2020, 105 nuovi posti intensivi –aggiunge Saltamartini – sta trovando completa attuazione e siamo orgogliosi di aver raggiunto questo obiettivo, primi fra altre Regioni su questo importante tema. La nostra Regione aveva, infatti, una dotazione standard di 118 posti all’atto dell’insediamento nella nuova giunta Acquaroli. Il decreto legge 34 ha finanziato per la sanità marchigiana 105 nuovi posti di terapia intensiva, raggiungendo il target di 0,14 posti ogni 1000 abitanti da realizzare nel tempo. Di questi, ad oggi, 80 sono stati realizzati e sono così distribuiti: 41 a Pesaro, 28 a Torrette e 2 all’Ospedale pediatrico Salesi di Ancona, 4 a Fermo, 5 a San Benedetto del Tronto. Altri 4 posti entreranno in funzione a Torrette entro gennaio e altri 10 a Fermo, approssimativamente, entro dicembre di quest’anno».

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Francesco Acquaroli

«Nelle ultime settimane c’è stato un incremento di ricoveri negli ospedali ma non così impattante rispetto alla linea di crescita dei contagi». A sottolinearlo è il presidente della Regione Francesco Acquaroli, rispondendo ai cronisti a margine della seduta del Consiglio regionale.

«Bisogna capire –prosegue il governatore – se l’ospedalizzazione arriva due o tre settimane dopo rispetto all’incremento dei contagi o se è un fenomeno contenuto rispetto all’incremento di contagi.  In base all’incremento attuale, abbiamo un margine in area medica molto elevato che ci rende saldamente nella zona bianca. Nessuno però è in grado di dire se nelle prossime ore o settimane questa tendenza può essere confermata o smentita. In questo senso è difficile fare una previsione a un mese».

Quanto all’eventualità di uniformare nella regione l’obbligo di mascherine protettive all’aperto, in caso di assembramento, già in vigore a Pesaro e presto anche ad Ancona, il presidente afferma: «Stiamo valutando le curve pandemiche della nostra regione e dei contagi, e stiamo cercando di capire anche la vicenda dell’aumento delle ospedalizzazioni. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni vedremo se sarà necessario produrre un’ordinanza per indossare la mascherina in assembramento anche all’aperto. Comunque l’auspicio, al di là dell’ordinanza, è di indossare la mascherina, è fare attenzione ai distanziamenti e mettere in campo tutte quelle che sono le regole che conosciamo ormai da due anni».

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