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Reggina-Ascoli, 30 tifosi bianconeri contro uno: il telecronista di Sky

SERIE B - Perfino imbarazzante la cronaca tivù del giornalista di casa che cambiava voce esaltandosi e gridando ad ogni pericoloso portato dalla Reggina
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di Lino Manni

 

Troppo scontato il titolo “L’Ascoli da scacco alla Reggina”, ma non era certo scontata una vittoria dei bianconeri in Calabria anche se, fin dalla vigilia, si respirava un aria molto… positiva. Era la partita con vista sui playoff e ora l’Ascoli… li vede bene. Ma ci vuole calma, tanta calma.

Non ho fatto in tempo a sedermi sul divano che sono balzato in piedi per esultare al gol di Sabiri. Inutile dirlo: il tedesco-marocchino (come ripetono i telecronisti di Sky) fa la differenza di questa squadra. Poi. Nonostante il regalo arbitrale per il rigore concesso alla Reggina e trasformato dall’ex Montalto, la partita l’ha fatta sempre l’Ascoli.

Inutile e a tratti perfino imbarazzante l’eccitata telecronaca del giornalista di Sky, a dir poco molto di parte, tanto da confondersi con gli ultras della curva.

Aver ribattezzato più volte Baschirotto e Caligara in… Baschirotti e Caligari è nulla.

Ma la partita è stata sempre sotto il controllo dei bianconeri. A centrocampo il trio Collocolo-Buchel-Caligara ha avuto sempre la meglio. In avanti Iliev e Dionisi sono due pericoli costanti. Bene anche la difesa, mai in affanno. Alla fine del primo tempo Sottil, anche oggi in giacca e maglia a collo alto, ha chiesto spiegazioni all’arbitro in merito al rigore, ma credo che non abbia avuto risposte.

Nella ripresa entra Bellomo che cerca di mettersi in evidenza da ex bianconero ed ex Samb, ma con scarsi risultati. A tornare in cattedra è invece Sabiri che vince il trofeo “taco de oro”. Sì, perché dopo i due colpi di tacco di Dionisi con il Monza finiti sul palo, ci ha pensato lui a colpire la sfera nel giusto modo realizzando la seconda doppietta da quando gioca in Italia, con l’Ascoli. Lo scorso anno ne fece due insieme alla Spal.

Nei minuti finali la Reggina mette in campo le “torri” Galabinov e Denis che vanno entrambi vicini al gol di testa, ma l’Ascoli chiude in avanti nonostante l’eccitazione e l’alterazione della voce del telecronista Sky ogni volta che la Reggina entrava nella metà campo avversaria. Qualche responsabile sportivo del network magari gli tirerà le orecchie?

I tre punti sono senza dubbio un premio, oltre alla sciarpa promessa dal patron Pulcinelli ai 30 tifosi dell’Ascoli presenti al “Granillo”: ci vuole una smisurata passione per farsi oltre 1.500 km in auto in un freddo martedi di novembre.

Sarebbe stato bello uno striscione come quello dei due unici tifosi del Chievo che alcuni anni fa alla “Favorita” di Palermo, in A, sempre in occasione di una partita infrasettimanale, esposero uno striscione con scritto “Non avevamo un cazzo da fare”.

E ora sotto con il Parma di Iachini e Buffon.

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