Visure vendute a un consulente informatico: patteggia un ex dipendente della Camera di Commercio di Ancona. Per l’uomo, ormai in pensione, è stata stabilita una pena di un anno e otto mesi di reclusione. Il giudice ha deciso per la sospensione condizionale. Doveva rispondere di due reati: corruzione e accesso abusivo ai sistemi informatici.
Gli stessi sono contestati al consulente, un libero professionista di Roma: la sua posizione verrà trattata dal Tribunale l’8 febbraio del 2022. I fatti sono avvenuti tra il 2012 e il 2016. In questo lasso di tempo, stando alla procura, l’ex impiegato avrebbe in qualche modo favorito e accelerato le richieste del consulente, accorciando notevolmente l’iter burocratico per ottenere le visure.
In cambio, il coimputato avrebbe ripagato il dipendente – questo sostiene l’accusa – con piccole somme di denaro. Una visura poteva costare 70 centesimi, oppure 2 euro. In quattro anni, la Guardia di Finanza, che si è occupata delle indagini, ha contato oltre 6.000 atti consultati in maniera illecita dal consulente. Si trattava, appunto, di visure camerali, codici fiscali e dati patrimoniali di persone.
In alcune occasioni, stando a quanto emerso, il consulente romano avrebbe agito per conto di terzi: aziende creditizie o agenzie investigative private. L’indagine che ha toccato Ancona è solo il tassello di una maxi inchiesta partita da Roma, a causa del sospetto della compravendita illecita di visure.
L’impiegato, per cui non è mai scattata alcuna misura cautelare, ha interamente risarcito la Camera di Commercio del danno subìto: circa 10.000 euro.
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