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Giallo sulla farmacia di Arquata:
chiusa dai Nas?
Mazzoni: «E’ una fake e sarebbe
interruzione di pubblico servizio»

IL DIRETTORE del Dipartimento Farmaceutico dell'Area Vasta 5 smentisce categoricamente quanto appreso da una trasmissione televisiva. «Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità non ha emesso alcun provvedimento. Se il titolare non ha assolto all'obbligo vaccinale, deve trovare un sostituto oppure avvisare noi. Non può assolutamente chiudere. Se l'ha fatto, potrebbero esserci severe conseguenze»
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Il dottor Isidoro Mazzoni

 

di Maria Nerina Galiè

 

E’ giallo sulla farmacia di Arquata: in una trasmissione televisiva il sindaco Michele Franchi ha riferito che è chiusa, per quanto ne sa per decisione dei Nas, poiché il titolare non è vaccinato.

«I Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri, ndr) non hanno emesso alcun provvedimento. E nemmeno noi come Asur, gli unici titolati a decidere una misura simile. Quindi, se la farmacia è stata davvero chiusa, si tratta di interruzione di pubblico servizio con conseguenze penali per chi lo ha deciso».

Questo il commento del dottor Isidoro Mazzoni, direttore del Dipartimento Farmaceutico dell’Area Vasta 5, che spiega: «Ho saputo oggi (4 dicembre, ndr) di questa storia e sono rimasto allibito. Ho immediatamente chiamato i Nas, i quali hanno precisato di aver fatto un controllo nella farmacia di Arquata, lo scorso 23 novembre, come ne fanno tanti di routine. Di aver accertato che il titolare non è vaccinato ma, nei suoi confronti, non hanno emesso alcun provvedimento.

Un farmacista , infatti, può anche decidere in libertà di non provvedere all’obbligo, ma deve avvalersi di un collega in regola con la copertura anti Covid per la distribuzione dei farmaci ed il rapporto con l’utenza».

E’ possibile che, in questi giorni, non abbia avuto disponibilità del collega vaccinato e per questo abbia deciso di chiudere?

«Non può fare una cosa simile senza informare il Dipartimento Farmaceutico dell’Area Vasta di competenza, in questo caso, noi. Se, per qualsivoglia motivo, un farmacista si trova nella condizione di non poter erogare il servizio, deve comunicarcelo e metterci in condizione di aprire un dispensario. Invece, non risulta essere arrivata nessuna comunicazione». 

Il dottor Mazzoni inoltre non va per il sottile sulla gravità del fatto, qualora fosse accertato: «Abbiamo iniziato a vaccinare i farmacisti a gennaio, con tutti gli operatori sanitari, e l’obbligo vaccinale per loro non è una novità. Ognuno è libero di scegliere se vaccinarsi oppure no. Ma in quest’ultimo caso, il farmacista avrebbe dovuto già trovare una soluzione per non interrompere il servizio, anche solo rivolgendosi al suo Ordine professionale. Diversamente, avrebbe dovuto avvisarci. Se ciò non è avvenuto, le conseguenze potrebbero essere severe.

Oggi la farmacia in questione è chiusa, ho verificato di persona. Ma potrebbe essere per turno visto che è sabato. Lunedì sarà nostra cura appurare cosa sia accaduto». 

Una fonte autorevole del posto riferisce di sapere per certo che la struttura è chiusa dallo scorso martedì. 

 



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