di Luca Capponi
Prima dell’inizio gli applausi sono tutti per loro. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità entrano in campo i ragazzi che difendono i colori di Ascoli in un campionato ben più importante. Il “Del Duca” li incita, loro ricambiano con una passerella che mette i brividi. Tanto di cappello, a tutti.
L’atmosfera è già calda, nonostante freddo e pioggia. Record di spettatori stagionale (quasi 7.000), inno del Picchio, sciarpe e bandiere al vento salutano l’ingresso in campo dei giocatori. Il match d’altronde è particolare per tanti motivi. I bianconeri nelle zone alte della classifica (col Parma, costruito per tornare subito in A, dietro ad arrancare; chi l’avrebbe mai detto a inizio campionato?), il ritorno di Peppe Iachini a casa sua, il campione del mondo Buffon tra i pali avversari. Insomma, quanto basta per un piatto succulento.
Un piatto che si compone di un Ascoli vispo e arzillo, battagliero, che all’inizio fa la partita, a cospetto di un Parma più guardingo che cresce però col passare dei minuti. Riprende pure a piovere, ma la curva non si spegne nemmeno con l’acqua, mentre in campo il duello si fa arcigno. Il primo tempo finisce a reti inviolate, la pioggia aumenta e il freddo pure.
Cambio di campo, e sotto la curva bianconera arriva Buffon, l’ultimo dei campioni del mondo 2006 (anno in cui arrivò per l’unica volta ad “Del Duca” da avversario con la sua Juve). I supporters bianconeri gli dedicano un coro, lui ricambia con un gesto di approvazione, prima che tutto lo stadio, al termine del match, applauda convinto il uno dei portieri più forti della storia del calcio.
Tributo che si merita mister Iachini, da poche settimane subentrato sulla panchina gialloblù dopo l’esonero di un altro ex Ascoli, Enzo Maresca. Non sarà mai una partita normale per lui, storica bandiera ascolana negli anni della serie A e non solo, che prima o poi tutti sperano sieda sulla panchina del Picchio; l’ultima volta che incrociò la sua squadra del cuore era alla guida del Chievo (altro team…gialloblù), nel 2007, e si impose per 2-1.
Qui oggi però è tutta un’altra storia. Tira aria fredda sì, ma di pareggio. Il secondo tempo è ancora più maschio, quasi d’antan. La curva non smette di cantare, e ci crede, come il resto dello stadio, quando al minut0 39 un palo e un miracolo di Buffon sbarrano la porta all’Ascoli. Dopo un altro legno, stavolta del Parma, finisce così. Uno zero a zero che sa di pioggia e di grinta.
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