di Andrea Ferretti
Fulmine a ciel sereno su Area Vasta 5 con le dimissioni di Cesare Milani, confermate dallo stesso direttore generale. Uno scossone per la Sanità, non solo picena ma marchigiana. Tutto questo accade in un momento delicatissimo con l’emergenza covid sempre in atto, nei giorni dell’entrata in vigore dei green pass rafforzati e del rischio, visti i numeri preoccupanti, di veder ripiombare le Marche in zona gialla.
Accade alla vigilia delle festività natalizie, durante le quali, il 28 dicembre, Milani compie pure gli anni, 65. L’ormai ex diggi è di Montefalcone Appennino, paese del Fermano di meno di quattrocento anime dove, quando ancora la provincia era Ascoli, Milani venne eletto sindaco nel 1995 all’età di 38 anni restando in carica per due mandati fino al 2004.
Nel 1987, invece, l’inizio del suo percorso nel mondo della Sanità nell’allora Usl 23 di Amandola come “assistente amministrativo di ruolo”. Dirigente amministrativo di Area Vasta 5 dal 2013, il 18 settembre 2018 venne nominato direttore generale della Sanità picena succedendo alla sambenedettese Giulietta Capocasa. Ruolo nel quale venne riconfermato il 14 gennaio 2020, proprio a pochi giorni dall’esplosione del covid.
Tre mesi prima a capo dell’Asur regionale venne nominato l’attuale direttore generale Nadia Storti. Milani e la Storti, un destino che li unisce? Vedremo. A nominarlo dg di Area Vasta 5 fu la Regione, a quel tempo a guida centrosinistra, del governatore Luca Ceriscioli. Poi è subentrato il centrodestra di Francesco Acquaroli.
Cosa è accaduto da spingere Milani a prendere una così drastica decisione? Lo spazio per le ipotesi non manca. L’attuale assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito, anche se appare del tutto evidente che a Palazzo Raffaello si sta già cercando – probabilmente è stata individuata – la persona che prenderà il posto di Milani alla guida di Area Vasta 5.
Intanto il Piceno – che nella giunta regionale ha due assessori, Guido Castelli e Giorgia Latini – attende, con migliaia di persone che in queste ore si stanno ponendo domande e formulando ipotesi.
Restano, questo è certo, sorpresa e sconcerto per una decisione che i diretti interessati sono obbligati a spiegare non solo alle numerose centinaia di dipendenti di Area Vasta 5, ma a tutti i cittadini della provincia di Ascoli.
I SINDACATI – Dipendenti che, con i loro sindacati, proseguono con assemblee, conferenze stampa e picchetti la rivendicazione dei loro diritti. Con le sigle tutte unite – Fp Cgil, Fp Cisl, Fpl Uil, Fials, Nursind – sono stati organizzati due presìdi davanti agli ospedali “Mazzoni” e “Madonna del Soccorso” dalle ore 12,30 alle 13,30: lunedì 20 dicembre ad Ascoli, martedì 21 a San Benedetto. Distribuito un volantino in cui si parla di “reiterate violazioni delle norme contrattuali, inaccettabili disparità di trattamento perpetrate in dispregio alla stessa legge regionale, depauperamento del Servizio Sanitario Pubblico con conseguente vantaggio per il privato”. Fino a ieri il primo destinatario era Milani, fosse solo perchè rappresentava l’Asur Marche nel Piceno. E ora?
I PENSIONATI – Emblematico è l’intervento della Uil pensionati di Ascoli che “esprime forti preoccupazioni per tale decisione poiché la Sanità picena sta vivendo un periodo complesso tra riorganizzazione, scelta ubicazione ospedali, gestione del Pnrr con la gestione delle missioni 5 e 6 che riguardano la sanità e i sevizi sociali. La nostra speranza è che venga nominato rapidamente il successore, ovvero una persona capace e professionalmente idonea evitando errori del passato e fuori da ogni logica di spartizione”.
Sanità picena, colpo di scena: Cesare Milani si dimette da direttore dell’Area Vasta 5
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