di Andrea Ferretti
Dopo due e ore e mezza di camera di consiglio, nessuna sentenza oggi giovedì 16 dicembre, nel processo per l’omicidio Cianfrone. Colpo di scena. Al posto del verdetto, atteso dai giudici della Corte d’Assise di Macerata nei confronti di Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, marito e moglie, è stata disposta una nuova perizia sui residui della polvere da sparo. E il processo è stato aggiornato al 13 gennaio, fra meno di un mese: quel giorno verrà nominato un nuovo perito.
Giovedì scorso 9 dicembre il pubblico ministro Umberto Monti, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna all’ergastolo per entrambi, con isolamento diurno per tre mesi e nessuna attenuante. Una decisione legata ai dubbi sollevati dagli avvocati difensori della coppia sui residui di polvere da sparo rinvenuti sulle manopole della moto che sarebbe stata usata per commettere il delitto.
I coniugi Spagnulo sono accusati di aver ucciso Antonio Cianfrone, freddato con tre colpi di pistola esplosi da distanza ravvicinata il 3 giugno 2020 lungo la pista ciclopedonale di Pagliare del Tronto. Cianfrone era stato vice comandante della caserma dei Carabinieri di Monsampolo del Tronto.
Furono giorni ovviamente molto concitati. Le indagini condotte dai Carabinieri del Comando provinciale di Ascoli, allora guidati dal colonnello Ciro Niglio, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Ascoli con il procuratore capo Umberto Monti, dopo sei giorni portarono all’arresto di Spagnulo e Angiulli: era il 9 giugno.
Difesi dagli avvocati Alessandro Angellozzi, Felice Franchi e Gianfranco Di Marcello, i due vennero rinviati a giudizio il 29 aprile 2021 dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Ascoli Rita De Angelis.
Il processo si aprì l’8 luglio, poi le udienze si sono susseguite il 16 luglio, 16 e 30 settembre, 14 e 28 ottobre; 4, 11, 18 e 25 novembre, 2 dicembre. Quindi la discussione del 9 dicembre, conclusasi con la richiesta del pubblico ministero.
Nel corso di queste udienze sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui diversi carabinieri della Stazione di Monsampolo, dove aveva prestato servizio Cianfrone, e del Comando di Ascoli.
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