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La Polizia nel Piceno:
più pensionamenti
che agenti assegnati,
sindacato preoccupato

ASCOLI - Nuovo grido di allarme del Sap, che interviene con il segretario provinciale Massimiliano d'Eramo: «I colleghi in strada rischiano la vita e anche il pericolo di prendersi uno schiaffo, una bottigliata o una coltellata, e se va sotto inchiesta non ha alcuna tutela legale»
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La Questura di Ascoli

 

Il sindacato di Polizia Sap si dice molto preoccupato per la situazione che si verrà a creare nel 2022. Lo fa dopo aver conosciuto il piano di potenziamento su tutto il territorio nazionale per il personale della Polizia di Stato da distribuire nelle varie Questure e Compartimenti.

«Purtroppo, analizzando i dati, per la provincia di Ascoli sono stati assegnati per il 2022 solamente una decina di operatori del ruolo agenti/assistenti, a fronte di oltre 25 pensionamenti per vecchiaia (raggiunti limiti di età, ndr), ai quali si potrebbero aggiungere altri per anzianità (anni di servizio, ndr) tra il 2021 e 2022».

Massimiliano d’Eramo

Lo afferma Massimiliano d’Eramo, segretario provinciale del Sap, che aggiunge: “Negli anni a venire il futuro è ancora più nero.

«A questa grave carenza di personale e di conseguenza della scarsissima assegnazione del predetto nella nostra provincia, quello che ci preoccupa particolarmente in questo momento sono i gravi rischi che potrebbero ripercuotersi sull’apparato della pubblica sicurezza laddove venisse approvato l’emendamento n. 189.0.2 alla Legge di bilancio 2022, primo firmatario il senatore Malpezzi, il quale vorrebbe l’inserimento di un art. 189-ter il cui comma 11 statuirebbe il trattenimento in servizio dei poliziotti per ulteriori due anni oltre i limiti ordinamentali.
A sostegno di tale emendamento – prosegue – altre due sigle sindacali della Polizia di Stato, il Siulp e il Siap, che per tramite dei loro rispettivi segretari nazionali, Felice Romano e Giuseppe Tiani, hanno chiesto al Governo e al Parlamento di approvare questi emendamenti, anche se in forma volontaria, perché indispensabili alla funzionalità della Polizia di Stato e al fine di garantire la continuità nella lotta alla criminalità.

Il Commissariato di San Benedetto

Purtroppo – è ancora D’Eramo che parla – quello che qualcuno non considera e forse fa finta anche di non sapere, è
che la proposta si inserisce in un contesto nel quale l’organico della Polizia di Stato si caratterizza già per un’età anagrafica molto alta, e che è stata oggetto di forti criticità nel nostro comparto proprio in virtù della particolarità della professione che svolgiamo. Tale approvazione del citato emendamento, andrebbe seriamente ad incidere sul cd
turn over, bloccando di fatto l’arruolamento di giovani colleghi e con il rischio di avere su strada personale sempre più anziano e inidoneo a contrastare eventuali squilibrati, così come ultimamente verificatosi a Roma, dove per bloccare un nigeriano armato di coltello sono dovute intervenire diverse pattuglie e unità di diverse Forze di Polizia.

I gravi fatti di cronaca accaduti a Roma potrebbe tranquillamente verificarsi anche nella nostra provincia, con la differenza che mentre nelle grandi realtà metropolitane possono intervenire come detto più pattuglie, nella nostra provincia, semmai dovesse accadere, il problema ricadrebbe solo ed esclusivamente sull’unica volante presente sul
territorio, magari in quel momento già impegnata per il rilievo di un incidente stradale, compito che esula da quello primario della volante stessa, che si occupa principalmente della prevenzione e della repressione dei reati.

Qualcosa potrebbe sicuramente migliorare con l’imminente distribuzione del “taser”, sono anni che ne parliamo anche se dovremmo essere in dirittura d’arrivo, ma è ancora troppo poco rispetto a quello che ci sarebbe da fare.
L’Amministrazione è ora che si renda conto che non si possono fare le nozze con i fichi secchi, o peggio ancora avere la botte piena e la moglie ubriaca. Tutto ciò che il personale è stato chiamato a fare in più a causa del covid è andato ad aggiungersi alla grande mole di lavoro già esistente.

Per garantire l’ordine pubblico servono dunque risorse, ma non ce ne sono e condividiamo in toto quanto ultimamente affermato dal sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, il quale testualmente ha dichiarato che “investire in sicurezza e tutelare le Forza di Polizia è un dovere” lamentando che nella legge di Bilancio i fondi destinate alle Forze dell’Ordine “sono pochissime”. Basta guardare ai 49 milioni di euro inseriti in uno degli ultimi Cdm e destinati agli straordinari degli operatori di Polizia impegnati nell’emergenza covid nel secondo semestre 2021. Sembrano tanti, ma sono cifre irrisorie rispetto al lavoro fatto.

I conti sono presto fatti. In poche parole – conclude – se contiamo gli straordinari per l’ordine pubblico negli stadi e per quelli per le manifestazioni no green pass ed i molteplici disposti dall’autorità provinciale di pubblica sicurezza, il questore, ne servirebbero almeno il doppio. I poliziotti che stanno in strada oggi rischiano tantissimo e non solo la vita e con il pericolo di prendersi qualche schiaffo, una bottigliata o peggio ancora una coltellata, ma soprattutto a livello giudiziario, dove ogni “asino che raglia” mette il poliziotto in condizione di andare immediatamente sotto inchiesta, senza peraltro avere alcuna tutela legale, per la quale il Sap per ottenerla si sta battendo a tutti i livelli».


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