di Andrea Ferretti
Un anno fa, proprio il giorno di Natale, ci lasciava Nazzareno Agostini, da tutti conosciuto e chiamato Zè, imprenditore e uomo di sport che ad Ascoli, ma non solo, ha segnato la seconda metà del secolo scorso.
La famiglia, gli amici, i colleghi vogliono ricordarlo in questo primo anniversario, un giorno speciale in cui tutti si riuniscono e si ritrovano per festeggiare il Santo Natale davanti a un albero addobbato, ad un presepe, ad un camino accesso, a tavole imbandite.
Lo fanno anche i suoi figli – Alfredo, Domenico “Meco” e Massimo “Mamo” – ormai adulti, ma che ogni giorno proseguono sulla strada tracciata da Zè, un uomo buono, lavoratore instancabile, una fucìna di idee.
Quelle che aveva poi messo in pratica nel sua azienda di vivai, nel negozio di Piazza Roma, nella storica impresa di onoranze funebri che oggi porta avanti il figlio Massimo.
Ma anche nello sport, in particolare nel calcio, con la “sua” Pro Calcio che per decenni ha dato la possibilità a centinaia di bambini e ragazzi di avvicinarsi al calcio e potersi divertire con un sogno.
Si era speso anche pr altre discipline sportive come pugilato e lotta, ma il pallone era la sua grande passione. E’ stato anche azionista dell’Ascoli nell’era di Costantino Rozzi. E la sua passione non poteva non trasmetterla ai figli, tanto che Domenico e Massimo sono diventati due calciatori. Entrambi hanno vestito la maglia dell’Ascoli, e porta la firma di “Meco” uno dei gol più spettacolari della ultracentenaria storia bianconera.
E’ morto Zè Agostini, imprenditore e uomo di sport che ha fatto la storia
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