facebook rss

Calcio in lutto: morto
l’ex bianconero Hugo Maradona,
fratello del grande Diego

CALCIO - Aveva 52 anni e da anni si era stabilito nel Napoletano, a Monte di Procida, dove si era sposato. Un arresto cardiaco la probabile causa del decesso. Arrivò alla corte del presidente Rozzi nell'estate del 1987 e l'Ascoli fu la sua prima e unica squadra italiana, con cui affrontò anche il grande Napoli
...

Una rara immagine di Diego e Hugo avversari in Napoli-Ascoli del 20 settembre 1987

 

di Andrea Ferretti

 

A stroncarlo sembra sia stato un arresto cardiaco. E’ morto questa mattina Hugo Maradona, fratello del grande Diego, deceduto poco più un anno fa, il 25 novembre 2020.

Hugo, argentino, viveva a Monte di Procida (Napoli) dove si era ormai stabilito. Lì si è sposato nel 2016 e recentemente si era candidato anche come consigliere comunale nelle liste del candidato sindaco Catello Maresca.

Huguito Maradona

L’Ascoli Calcio fu la sua prima squadra italiana, alla quale lo girò il Napoli di Diego. In maglia bianconera collezionò 13 presenze nel campionato di Serie A affrontando anche il fratello. Era la seconda giornata di andata, 20 settembre 1987, e al “San Paolo” finì 2-1 con gol di Scarafoni per l’Ascoli, Bagni e Giordano per i partenopei che giocavano con lo scudetto sul petto avendolo vinto l’anno prima

Dopo la sua breve esperienza nelle Marche, Huguito (lo chiamavano tutti così) giocò due anni nella Liga spagnola, a Madrid, nelle file del Rajo Vallecano, quindi vestì le maglie del Rapid Vienna in Spagna, del Deportivo Italia in Venezuela e concluse la sua (breve) carriera prima in Giappone militando nell’Avispa Fukuoka e poi del Consadore Sapporo e infine in Canada nel Toronto Italia.

Appese le scarpette al chiodo, diresse a Napoli la scuola calcio Mariano Keller e allenò alcune squadre, ultima la napoletana Real Parete nei dilettanti.

Il suo primo giorno al “Del Duca”

Il suo arrivo ad Ascoli fu accolto con entusiasmo, soprattutto per il nome che portava e il suo ingaggio rientrò nella trattativa che portò alla corte del presidente Costantino Rozzi due calciatori del Napoli: Celestini e Carannante. Era l’estate 1987, l’allenatore dell’Ascoli era Ilario Castagner e la squadra chiuse al 12° posto, in un campionato a sedici squadre, ottenendo la salvezza.

Tra i suoi compagni di squadra, gli ascolani Meco Agostini, con il quale era spesso in ballottaggio per una maglia, Tonino Aloisi, Peppe Carillo, Lorenzo Scarafoni, Osvaldo Mancini e Mariano Fioravanti. Ma c’erano pure Casagrande, Benetti, Destro, Dell’Oglio, Greco, Giovannelli e Pazzagli.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X