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Comprensori sciistici:
ristori anche per le imprese
di Monte Piselli,
dei Sibillini e di Forca Canapine

APPROVATI dalla Regione Marche i criteri per distribuire fondi per quasi 4 milioni e mezzo di euro assegnati dallo Stato. Nella lista del Piceno figurano anche quelli di Ascoli, Acquasanta, Folignano, Montegallo, Montemonaco e, sebbene in territorio abruzzese, pure gli impianti di Monte Piselli. Ecco tutti i particolari dei contributi
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La seggiovia di Monte Piselli

La giunta della Regione Marche ha approvato i criteri per distribuire i fondi – 4.485.759 euro assegnati dallo Stato – per i ristori destinati alle imprese turistiche che operano nei comuni facenti parte di comprensori sciistici. Questo dopo che l’emergenza pandemica ha messo a dura prova tutto il comparto economico che gravita attorno agli impianti da sci costretti a lunghi periodi di inattività.

Interessati cinque comprensori sciistici all’interno dei quali i comuni sono stati classificati in fasce (A-B-C) a seconda del grado di incidenza dell’economia dello sci.

Tra i cinque ci sono anche il Comprensorio dei Monti Sibillini con Montemonaco, Amandola e Montefortino in fascia B; il Comprensorio Forca Canapine-Monte Piselli con Arquata e impianti di Monte Piselli in fascia A; Acquasanta, Folignano e Montegallo in fascia B, Ascoli in fascia C.

Gli altri Comprensori sono: Montefeltro-Monte Carpegna, Monte Nerone e Monte Catria.

I contributi a titolo di ristoro sono rivolti alle attività che hanno subito, nell’anno 2020, una riduzione del volume di affari nella percentuale minima del 30% rispetto alla media dei volumi di fatturato delle annualità 2017-2018-2019.

Il contributo a fondo perduto non può superare il 50% della perdita del volume di attività medio rispetto alle annualità 2017-2018-2019.

Per le attività turistiche localizzate in Comuni classificati in fascia A, e ad una altitudine superiore ai 1.000 metri, il contributo è elevato fino ad un massimo del 80% della perdita del volume di attività medio rispetto alle annualità 2017-2018-2019.

Per le imprese con unità operativa localizzata in uno dei comuni del cratere, che sono stati interessati dal sisma 2016, è possibile prendere a riferimento il volume di attività dell’anno 2015 in alternativa alla media delle annualità 2017-2018-2019. In particolare i comuni piceni di Ascoli, Montemonaco, Arquata, Acquasanta, Folignano e Montegallo, quelli fermani di Amandola e Montefortino e quelli maceratesi di Sarnano, Bolognola, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Pievetorina, Visso, Gualdo, San Ginesio.

In alternativa l’operatore economico può optare per un contributo forfettario pari a 5.000 euro, ridotto a 2.500 per le imprese che hanno avviato l’attività dall’1 gennaio  al 31 dicembre 2020.

I beneficiari dei contributi sono le imprese turistiche, intese in senso ampio, e interessano un’ampia platea per i comuni di fascia A, dagli alberghi, ai ristoranti, ai bar, ai negozi di attrezzature sportive, al commercio al dettaglio, ai taxi e altre categorie individuate da specifici codici Ateco, nei comuni di fascia B e C i beneficiari si riducono progressivamente alle categorie più specializzate nel settore turistico-sportivo collegato allo sci. Il bando con le modalità e i termini per l’invio delle domande sarà adottato dal settore Turismo.


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