di Maria Nerina Galiè
L’avanzata del Covid non si arresta, il contact tracing è diventato impossibile e la variante Omicron sta prendendo il sopravvento: «Il picco dei contagi deve ancora arrivare. A gennaio, dopo le Feste.
Le evidenze scientifiche dimostrano che ormai non possibile, né determinante, pensare di isolare i contatti stretti, è necessario cambiare il modo di affrontare la pandemia, concentrando le forze sui vaccini.
La mutazione Omicron è molto più contagiosa delle altre, ma meno virulenta, lo dicono studi recentissimi».
Le affermazioni sono del dottor Claudio Angelini, direttore del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Area Vasta 5, da due anni “a caccia” del virus e dei sistemi per difendere la popolazione.
Tra buone e cattive notizie, prendiamo il meglio dalle parole del capo del Sisp: «Il Coronavirus è “furbo”, rispetto ad altri rotavirus, che ci sono sempre stati. Sa come aggirare l’ostacolo, per la sua sopravvivenza e per quella dell’ospite. E’ capace di variare velocemente. Dal virus base, quello di Wuhan, sono stati isolati l’Alfa, poi il Delta, una piccola sotto variante di quest’ultimo ed infine l’Omicron.
Il virus cerca quindi di adattarsi, diventando più contagioso ma meno capace di produrre gravi conseguenze. Alla fine il Covid arriverà ad essere come una normale influenza, che pure è contagiosa e pericolosa per i fragili e gli anziani. Lo sarà meno per le persone sane».
Ma non siamo ancora arrivati a questo, quindi è essenziale, in questa fase “acuta”, dove il virus è ancora “forte” ed il rischio di serie complicanze alto, non allentare sui sistemi di protezione, mascherine, distanziamento, lavaggio frequente delle mani. Il direttore del Sisp lo ripete all’infinito e lo conforta sapere che le istituzioni, dai sindaci alle forze dell’ordine, non abbassano la guardia sui controlli. Ma ritiene che il buon senso di ciascuno di noi. nel comportamento. giochi un ruolo fondamentale.
«Il tracciamento del contatti – sottolinea il dottor Angelini – si è rivelato strategico fino allo scorso anno. Isolare i potenziali contagiati era l’unico modo per tentare di arginare la diffusione del virus, in quanto non c’era il vaccino. Ed i numeri erano inferiori. Adesso, con la capacità di contagio delle varianti, per ogni caso si tracciano da 5 a 10 persone. Con 1.200 positivi, ad esempio, si dovrebbero fare oltre 10.000 tracciamenti».
E qui scende in campo il vaccino.
«Le possibilità di infettarsi di un vaccinato sono tre volte inferiori rispetto a chi non è coperto dal farmaco. Inoltre, nel vaccinato si riduce anche la capacità infettante. I vantaggi sono inconfutabili».
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