di Luca Capponi
Il 2021 va in archivio. E, come il suo predecessore, porta con sé altri dodici mesi marchiati a fuoco dall’emergenza covid. Così nel mondo come in Italia e nel Piceno. L’anno si apre, fortunatamente, con l’arrivo dei vaccini. Un sollievo (non per tutti però, perchè c’è chi da questo orecchio proprio non ci sente…), con le prime dosi somministrate ad anziani e malati, per una campagna che è ancora in corso, tra una variante e l’altra, ultima la contagiosa Omicron.
Un 2021 ancora caratterizzato dal Covid ( e dal vaccino…)
Ma nel Piceno il 2021 è un anno nero anche per altri aspetti. Primo su tutti l’annoso problema dell’autostrada A14, divenuto ormai una cancrena fatta di ingorghi, incidenti e tempi di percorrenza che tra la provincia di Ascoli e quella di Fermo diventano titanici. Uno scenario che in molti arrivano a paragonare a quello della Salerno-Reggio Calabria, simbolo dell’Italia peggiore. Come se non bastasse, nella giornata del 28 giugno arriva anche la pagina più brutta: una serie di incidenti a catena causa due morti all’altezza di Grottammare paralizzando per una giornata intera sia l’autostrada che la statale Adriatica, sotto il sole cocente, con i soccorsi costretti a calarsi dall’elicottero e i volontari a distribuire acqua agli automobilisti.
A proposito di acqua, l’altro tasto più che dolente riguarda la crisi idrica che attanaglia il territorio, minato dagli effetti del sisma e da una siccità record. A settembre la Ciip è costretta a chiudere i serbatoi nelle ore notturne, denunciando «una grave carenza di acqua». La ricerca di nuove fonti di approvvigionamento è sempre in corso, con la speranza che quella che una volta era la terra dell’acqua buona e di qualità che sgorgava dalle montagne, torni ad essere tale.
Caos sulla A14
Tra la cause della carenza d’acqua, la scomparsa di alcune sorgenti dovuta alle conseguenze dei terremoti del 2016-2017. Una tragedia sempre viva, una ferita aperta che parte da Arquata e interessa tutto l’entroterra. Il 24 agosto, a 5 anni dalla maledetta notte, la commemorazione e il ricordo di chi scavava a mani nude tra le macerie, con una ricostruzione che a parziale consolazione sembra almeno aver innestato la marcia di partenza.
Sul fronte sportivo, facce di una stessa medaglia: l’Ascoli conquista l’ennesima miracolosa salvezza grazie anche all’arrivo del condottiero Andrea Sottil e a un ruolino che da inizio anno in poi subisce una netta sterzata in positivo.
In mezzo, il traguardo storico del Porto d’Ascoli, che raggiunge la storica promozione tra i in Serie D dopo una cavalcata trionfale e una tesa finale playoff. Ad oggi, i biancocelesti si trovano a veleggiare nelle prime posizioni della classifica.
La festa bianconera dopo il successo sul Cittadella
Non solo sport, però, perché a scrivere pagine importanti c’è anche la cultura, uno dei settori più toccati dalle restrizioni dovute alla pandemia. In primis, con la candidatura di Ascoli a Capitale Italiana della Cultura 2024, un mega progetto per concorrere al prestigioso riconoscimento, fatto di un patrimonio che annovera musei, monumenti ma anche un planning di 61 eventi e investimenti per 146 milioni di euro.
Ma non solo, perché il 2021 è anche l’anno del ritorno dei grandi set: in primavera Ascoli diventa la sede delle riprese del nuovo film di Giuseppe Piccioni “L’ombra del giorno”, con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, mentre a San Benedetto Neri Marcorè è il protagonista di “Digitare il codice segreto”, opera per la tv che al passaggio su Rai Uno dello scorso ottobre, ottiene il 20,2% di share.
E se da una parte troppe disgrazie si portano via giovani vite (su tutte, il 17enne annegato il 4 giugno nelle acque nel fiume Castellano), così come efferatezze e crimini (l’omicidio di Franco Lettieri in pieno centro storico ad Ascoli, in una fredda notte di gennaio), da un lato tanti amici se ne vanno (ciao Enzo Accorsi, storico personaggio ascolano), proprio mentre alcune persone dimostrano ancora di avere umanità e coraggio, le armi migliori per combattere l’indifferenza dilagante: il poliziotto fuori servizio che ha salvato, qualche giorno fa sempre tra le cento torri, una giovane che stava per gettarsi da un ponte, e il pompiere che ha fatto altrettanto mentre le fiamme avvolgevano un appartamento nella frazione di Pozza, ad Acquasanta.
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