di Benedetto Marinangeli
Con i successi su Tolentino e Alto Casertano, la conferma in panchina di Stefano Visi e Sante Alfonsi e gli ultimi movimenti di mercato dei dilettanti, si chiude il 2021 della Samb. Un vero e proprio annus horribilis, dodici mesi, se possibile, da cancellare.
Ai primi di gennaio ecco il ribaltone di Domenico Serafino che sollevò dall’incarico il direttore tecnico Stefano Colantuono e il diesse Pietro Fusco. Nel mese successivo dopo le dimissioni di Mauro Zironelli esplose la bomba relativa ai mancati pagamenti degli stipendi ai calciatori. Maxi Lopez e compagni con una conferenza stampa fecero saltare il banco con alcuni rossoblù che palesarono anche evidenti difficoltà nella gestione della vita quotidiana.
Domenico Serafino si trincera dietro ad un video in cui tranquillizzava tutti ma ormai i fatti erano noti. Sette aziende presentano istanza di fallimento della Samb che viene decretato dal giudice del Tribunale di Ascoli il 4 maggio. Ed inizia così il percorso per l’assegnazione del titolo sportivo.
La prima asta del 19 maggio viene dichiarata invalida. Prima c’era stato il ritiro dell’ imprenditore campano Antonio De Sarlo, poi la mancata presentazione dell’assegno a garanzia da parte dell’ ex socio di Serafino Kim Dae Jung che al posto del titolo di credito richiesto per legge per partecipare alla vendita all’incanto, deposita nello studio del notaio Caserta un bonifico bancario. Operazione non idonea per l’acquisto del titolo sportivo.
Tutto quindi rinviato al 25 maggio. Ed in quella data si presentano Kim Dae Jung e Roberto Renzi che alla fine si aggiudica il titolo sportivo del club per 540.000 euro. La Samb salva la categoria? Ma nemmeno per sogno. Inizia la lunga estate calda del club rossoblù.
Renzi per acquisire la possibilità di fare partecipare la sua A.S. Sambenedettese alla serie C deve espletare una serie di adempimenti. Dopo avere saldato un milione di euro di debiti sportivi e un residuo di 332.000 euro di debiti nei confronti dell’ erario ereditati dal fallimento con compensazioni fiscali conto terzi, viene formalmente accettata l’affiliazione del nuovo soldaliz0o alla Figc, mantenendo così il proprio posto in Serie C.
Il 25 giugno Renzi annuncia di avere affidato l’ incarico di direttore sportivo a Sandro Porchia e di responsabile tecnico della prima squadra a Massimo Donati. Nel luglio 2021 la Covisoc rifiuta la domanda di iscrizione per irregolarità sul versamento del residuo debito fiscale di 322mila euro ritenuto valido per l’affiliazione ma non per partecipare al torneo di Serie C.
Ciò porta la A.S. Sambenedettese all’esclusione dalla categoria, al totale depauperamento di 1,5 milioni di euro investiti nell’impresa calcistica, alla cessazione dell’ attività di impresa e all’ arricchimento di un milione di euro da parte della Figc per il debito sportivo saldato dalla società poi non ammessa, altrimenti facente capo a suo carico.
Il 4 agosto 2021 il Tar del Lazio, dopo una serie di ricorsi dinanzi alla giustizia sportiva tutti bocciati, respinge l’istanza cautelare monocratica per l’ammissione al campionato di serie C 2021-2022. Ciò ha portato all’esclusione della Samb dai campionati professionistici. Il 9 agosto, la Figc svincola tutti i tesserati della A.S. Sambenedettese. In conseguenza di ciò il presidente federale Gabriele Gravina sollecita il sindaco Pasqualino Piunti a presentare le credenziali di una nuova società da affiliare in sovrannumero al torneo di Serie D.
Viene accreditato il gruppo dell’ imprenditore Manolo Bucci con la moglie Antonella Pennacchi come amministratore unico, ma il suo programma non viene accettato da Gravina che ha, in esclusiva, il potere decisionale. Il 7 settembre 2921, a seguito di ulteriore ricorso al Tar presentato in seconda istanza per motivi aggiuntivi dalla A.S. Sambenedettese di Roberto Renzi, dopo averlo ammesso, il Tribunale Amministrativo del Lazio riconosce il diritto d’impresa sospende una parte dell’articolo 52 comma 10 del Noiff con motivazione di irragionevole e non proporzionalità della pena nell’ammettere in Serie D una società non affiliata e presentata dal sindaco a discapito di un club già affiliato.
Con queste motivazioni, il Tar del Lazio dispone alla Figc di dare priorità alla manifestazione di interesse a partecipare in sovrannumero ala campionato di Serie D alla A.S. Sambenedettese di Roberto Renzi. Interesse che viene manifestato dall’imprenditore romano e dopo ulteriori versamenti per tassa a fondo perduto, iscrizione e ulteriori oneri che portano a 2,2 milioni di euro circa l’investimento totale nell’impresa calcistica appena intrapresa, il club del “Riviera delle Palme” viene ammesso in sovrannumero in Serie D ed inserito nel girone F.
Alla Samb vengono così concessi dodici giorni per allestire la squadra, accedere al mercato degli svincolati e giocare la prima partita a Trastevere. In panchina c’è Massimo Donati, diesse Matteo Sabbadini nella passata stagione al Ravenna e diggi Luca Faccioli.
L’avventura dell’ex centrocampista di Milan, Atalanta e Celtic termina dopo la pesante sconfitta esterna con il Vastogirardi. Al suo posto viene chiamato Mauro Antonioli che inizia bene con la vittoria a Castelfidardo per poi non riuscire a dare la giusta svolta al cammino dei rossoblù in trasferta.
Il 16 dicembre dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Recanatese anche il tecnico romagnolo viene sollevato dall’ incarico e con lui anche il diesse Sabbadini. Inizia l’era Visi-Alfonsi che conquistano due vittorie consecutive. Si riparte il 9 gennaio 2022 con la gara interna con il Pineto e la speranza e l’augurio che il nuovo anno possa ridare slancio ad una Samb che deve ancora uscire dalla zona retrocessione.
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