di Maria Nerina Galiè
Massimo Esposito è arrivato a dirigere l’Area Vasta 5, succedendo a Cesare Milani, in un momento non facile: l’impennata dei contagi e la pressione sulle strutture ospedaliere lasciano aperto il campo ad ogni criticità. Per affrontarle serve un’operatività che deve prevalere su paura e proteste, ma anche su campanilismo e politica.
E’ tempo di risolvere i problemi, con iniziative da mettere in campo, c’è tanto da fare ma è anche ora di cominciare a vedere la luce in fondo al tunnel, quello del Covid, e di progettare un futuro all’insegna del potenziamento dell’offerta sanitaria nel Piceno, visto nel suo insieme.
E’ questo, in sintesi, l’approccio dei vertici della Sanità regionale e locale, ma anche delle istituzioni, presenti oggi, sabato 15 gennaio, nella sede della Facoltà di Infermieristica dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli per la presentazione del nuovo direttore di Area Vasta 5 ed il nuovo primario di Urologia, e docente universitario della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Politecnica delle Marche, Giulio Milanese. Con il dottor Milanese e l’apposita convenzione stipulata tra Regione e l’Ateneo marchigiano, l’Unità operativa di Urologia diventa direzione universitaria di Urologia (leggi qui).
La cerimonia si è svolta in un clima di festa, come ha sottolineato il rettore di Univpm, Gian Luca Gregori, presente insieme con Andrea Benedetto Galosi, ordinario di Urologia Univpm e direttore della Clinica Urologica di Ancona e Mauro Silvestrini, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Univpm.
Massimo Esposito ha esordito ringraziando le istituzioni che gli hanno «dato fiducia per questo importante incarico». Un tecnico, lo hanno definito, ed allo stesso modo si è chiamato nel calarsi nel ruolo che, ha affermato, «sono pronto ad affrontare con estremo impegno, mettendo in campo tutte le competenze acquisite, l’esperienza e la conoscenza del territorio».
«La pandemia – è ancora Esposito che parla – è stata devastante ed ha sottratto energie e risorse umane. Stiamo lavorando per cercare soluzioni e attivare iniziative per frenare l’epidemia. Parlo di implementazione del piano vaccinale e del sistema di tracciamento. Ma l’impegno deve tradursi anche nel garantire l’adeguata assistenza sanitaria ad altri settori, per cui il Covid può rappresentare un pericolo.
Ho individuato un nucleo ristretto dei persone che mi affiancheranno nella gestione Sanità picena. I nomi saranno presto oggetto di un’apposta determina. Incontrerà poi anche i direttori di reparto e i sindacati, per assumere informazioni e condividere obiettivi».
«Il mio lavoro – evidenzia ancora – parte da forte entusiasmo, un entusiasmo consapevole. Conosco le difficoltà ma proprio per questo intendo lavorare per migliorare le cose, trascinando tutta la squadra. L’Area Vasta 5 ha grandi professionisti, le cui esperienze sono spesso sottaciute. Bisogna rilanciare le motivazioni. Ecco, il mio compito è quello di essere un motivatore che crea opportunità per permettere agli altri di esprimersi al meglio».
Il gioco di squadra ricorre spesso nelle parole del nuovo direttore dei Area Vasta 5, che deve estendersi a tutto il territorio piceno.
La politica territoriale, «diffusa», ha sottolineato il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti «è l’obiettivo che dobbiamo porci ogni volta che affrontiamo i problemi, sanitari in questo caso, per i 220.000 abitanti del Piceno».
A fargli eco il primo cittadino di San Benedetto, Antonio Spazzafumo: «Nessuna contrapposizione tra Ascoli e San Benedetto. Se si rafforza uno dei due centri, con investimenti su specialisti e mezzi, verrà rafforzato l’intero sistema».
«Da subito – ha detto il direttore generale Asur Marche Nadia Storti – abbiamo iniziato a collaborare con il nuovo direttore Esposito per continuare a garantire efficienza e sicurezza alla Sanità picena, in linea con quanto fatto con Milani e con il coinvolgimento dell’assessorato regionale e di tutti gli operatori sanitari». Nadia Storti sul primario di Urologia e la convenzione con l’Università, «vuol dire arricchire un reparto di qualità, ricerca e formazione». «Buon lavoro ad entrambi, con l’augurio di tenere alto il livello qualitativo dell’assistenza», ha concluso.
«Imparzialità, qualità e produttività: è questo che chiediamo al nuovo direttore di Area Vasta 5 e per questo sarà valutato», sono state queste le parole dell’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, che ha aggiunto: «Gli ascolani devono percepire un cambio di passo. Compito dei direttori di Area Vasta è quello di risolvere i problemi, di rimuoverli, dai più complessi ai più semplici. Mesi fa ho scritto ai direttori di Aree Vaste per chiedere loro di controllare sempre i bagni. Sembrerà un’assurdità, ma se sporchi o non attrezzati, sono indice di inciviltà. Va bene che siamo in pandemia, ma gli uffici relazione con il pubblico devono rispondere ai cittadini».
Non è stato un rimprovero, quello dell’assessore Saltamartini, ma uno spunto per trattare di «bisogni reali. Alla Sanità spetta un compito molto importante, quello di far ripartire le Marche, l’Italia intera. La pandemia ha causato un grande risvolto negativo sul lavoro, questo genera conflitti sociali e malcontento».
«Nelle Marche – ha continuato l’assessore alla Sanità – abbiamo raggiunto performance elevate: primi della somministrazione della dose booster e delle monoclonali. Ma per questo è stato necessario un grande sforzo».
Ed ancora, Saltamartini, sugli ospedali di Ascoli e San Benedetto: «Non più ospedali unici, ma potenziamento di due centri di primo livello. Oggi, siamo qui per ribadire l’importanza del percorso universitario e dell’accentuazione della ricerca applicata».
Giorgia Latini, assessore regionale all’Università e Diritto allo studio, ha rimarcato gli impegni della Regione sul fronte sanitario, «come la guardia medica a Grottammare, il doppio hub vaccinale ad Ascoli». Ma anche su quello universitario: «Parlo dell’ampliamento dei posti a Medicina e delle borse di studio».
Ed infine le stoccate di Guido Castelli, assessore regionale alla Bilancio: «Il campanilismo non deve avvelenare i pozzi». Ed ancora: «Non più interferenze della politica nella Sanità».
«Il Piceno ha pagato troppo negli anni. per una cattiva gestione che risale a tanti anni fa. Esposito ha un compito non facile perché se la tutta la Sanità marchigiana è sotto pressione, l’Area Vasta 5 ha qualche problemino in più. Uno: la mobilità attiva che non viene riassegnata. Due: I fondi contrattuali non sono uguali al resto della regione. Tre: continui splafonamenti negli ultimi anni hanno fatto sì che l’Area Vasta 5 debba restituire qualcosa. Sapere tutto questo serve per avere contezza della situazione. Per questo abbiamo messo in campo un tecnico: adesso lasciamolo lavorare».
Numerosi, a dare il benvenuto a direttore e collega, anche i primari dei reparti degli ospedali del capoluogo e del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, tra cui i direttori di Chirurgia Salomone Di Saverio ed il facente funzione Gianluca Guercioni, le direttrici della Rianimazione Ida Di Giacinto e Tiziana Principi (anche capo del Dea), il primario di Radiologia Carlo Marinucci e il direttore del presidio unico ospedaliero dell’Area Vasta 5, anche lui fresco di conferma (era il facente funzione) Giancarlo Viviani.
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