Sospesa la convenzione a tempo indeterminato, come medico di famiglia e di guardia medica, per il dottor Giuseppe Rossi, arrestato il 4 gennaio scorso, con l’accusa di reato di falso indotto in atto pubblico riguardo a 150 attestazioni di avvenuta somministrazione di dosi vaccinali – somministrazioni che la Procura ritiene non avvenute – con conseguente rilascio da parte del Ministero della Salute della certificazione verde di avvenuta vaccinazione, i “green pass”, a 73 persone.
Un atto dovuto, da parte dell’Area Vasta 5, contemplato in una determina firmata dal direttore Massimo Esposito e nella quale si «prende atto dell’emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, in data 5 gennaio 2022, di provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti del dottor… omissis… (nel documento pubblicato nell’albo pretorio dell’Area Vasta 5 il nome è omesso, ndr) e di disporre, pertanto, la contestuale sospensione dagli incarichi convenzionali nell’Assistenza Primaria e nella Continuità Assistenziale, con diritto a percepire, fino a sentenza definitiva e fatta salva ogni eventuale azione di rivalsa, i propri compensi al netto dei compensi spettanti al sostituto designato dall’azienda».
Nelle motivazioni si precisa che la misura è prevista in caso «di emissione, da parte dell’Autorità Giudiziaria, di provvedimenti restrittivi della libertà personale, quali arresti domiciliari, custodia cautelare in carcere o luogo di cura, divieto di dimora nel territorio dell’ambito territoriale di attività convenzionale o nel territorio dell’azienda, che impediscono il corretto svolgimento dell’attività convenzionata di studio e domiciliare».
Il dottor Rossi, che al momento si trova nel carcere nel carcere anconetano di Montacuto, è stato anche sospeso dall’Ordine dei medici.
m.n.g.
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