Giancarlo Viviani (direttore del Presidio unico ospedaliero), Claudio Angelini (direttore del Dipartimento di prevenzione), Carlo Marinucci (direttore di Radiologia e del Dipartimento dei Servizi), Giovanna Picciotti (direttore del Distretto Sanitario di Ascoli): ecco i nomi, scelti dal direttore di Area Vasta 5, Massimo Esposito, del “Nucleo di Coordinamento in staff alla Direzione di Area Vasta 5 per l’implementazione delle azioni strategiche di cui al Piano socio sanitario regionale 2020-2022”.
In altre parole, il gruppo dovrà affiancare il direttore Esposito nelle scelte strategiche, come «delineare le azioni concrete per lo sviluppo ottimale e l’implementazione dei percorsi assistenziali e dei processi clinici» e fare «proposte relative al riequilibrio dei nodi della rete di strutture e servizi», in linea con quanto richiesto da Asur e Regione Marche, ma anche in base alle esigenze specifiche del territorio e dei diversi ambiti.
L’istituzione del Nucleo di Coordinamento (le stesse figure professionali sono nella cabina di regia, voluta dall’ex direttore Cesare Milani, nel marzo 2020, per far fronte all’emergenza Covid e che manterrà le sue funzioni) è stato oggetto di una determina del direttore di Area Vasta 5.
Nello stesso documento viene specificato il ruolo del dottor Carlo Marinucci, «referente con funzione di supervisione e raccordo, tra la rete ospedaliera, della quale dovrà raccogliere problematiche e necessità organizzative, propedeutiche alla assunzione dei provvedimenti necessari richiesti dalla Regione Marche e dall’Asur. Il predetto professionista – si legge ancora nella determina – garantirà, altresì, il supporto al direttore di AV nell’attività di valutazione inerenti le richieste di investimenti di beni durevoli di maggior impatto».
La dottoressa Giovanna Picciotti farà la stessa cosa, in qualità di referente e supervisore della rete territoriale.
Alle riunioni del Nucleo potranno unirsi, di volta in volta, i Dirigenti di AV in ragione delle competenze professionali possedute e degli incarichi ricoperti.
Il “Piano Socio Sanitario Regionale 2020.2022. Il cittadino, l’integrazione, l’accessibilità e la sostenibilità”, a cui si fa riferimento è quello approvato a febbraio 2020, poi modificato a luglio scorso, e nel quale sono delineati «gli obiettivi strategici della programmazione regionale, definendo le esigenze ed i bisogni di salute della popolazione marchigiana.
Il Pssr nello sviluppare azioni di intervento, affianca, consolida o, in alcuni casi, puntualizza ulteriormente, alcune misure attuative già in itinere e che comunque continueranno il loro percorso realizzativo. La Regione predisporre modalità di intervento e azioni per risolvere specifiche situazioni di criticità dovute a carenze strutturali o organizzative nelle diverse aree assistenziali, che possono comportare conseguenze negative per i cittadini in termini di tempi di attesa e di mobilità sanitaria».
Le aree di intervento del Piano sono la prevenzione, il rafforzamento dell’assistenza territoriale che prevedono «una sempre più stretta collaborazione con le figure centrali dei MMG e dei PLS e dell’integrazione socio sanitaria».
Non ultimo, il Piano socio sanitario punta i riflettori sull’Assistenza Ospedaliera ed Emergenza Urgenza che, «in qualità di erogatori di prestazioni a tutela della salute, devono garantire efficacia, efficienza, qualità, sicurezza delle cure nel rispetto della centralità del paziente e della dignità della persona. In ogni sistema sanitario regionale
diventa pertanto strategico promuovere l’appropriatezza delle cure, nell’ottica di un uso sempre più
razionale delle risorse pubbliche, sviluppando forme alternative al ricovero».
Ecco nello specifico, la parte del Piano Socio Sanitario 2020-2022, inerente la rete ospedaliera marchigiana, riportato nella determina di Massimo Esposito: «La rete marchigiana delle strutture di ricovero ospedaliero per acuti prevede lo sviluppo di modelli organizzativi integrati, secondo la logica Hub & Spoke, per ambiti di competenza/specializzazione, volumi di attività e complessità della casistica, su 3 livelli per la garanzia del rispetto dei livelli ottimali di accessibilità ed appropriatezza delle prestazioni e dei ricoveri, efficacia ed efficienza del sistema.
Partendo dalla ricognizione dell’attuale offerta dei servizi ospedalieri, il PSSR prevede il disegno di una rete ospedaliera sempre più rispondente ai bisogni del territorio di riferimento con la conseguente riorganizzazione delle reti cliniche regionali contestuale all’implementazione dei percorsi diagnostico terapeutico assistenziali per patologia.
La classificazione della rete ospedaliera su 3 livelli a complessità crescente prevede la presenza del Presidio ospedaliero DEA di II livello nel quale sono disponibili, oltre a quelle presenti negli altri livelli organizzativi, discipline a particolare complessità. Altro livello organizzativo delle strutture ospedaliere è rappresentato dai Presidi di I Livello, dotati di servizi di base e specialistici di complessità medio – alta (medicina interna, chirurgia generale, anestesia e rianimazione, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia (se prevista per numero parti/anno), pediatria, cardiologia con UTIC, neurologia, psichiatria, oculistica, oncologia, ORL, urologia, con servizio medico di guardia attiva o di reperibilità oppure in rete.
Le attività di emergenza-urgenza sono presenti con l’osservazione breve intensiva e la medicina d’urgenza. Sono inoltre presenti o disponibili H24 i servizi di radiologia con TAC ed ecografia, laboratorio, servizio immuno-trasfusionale, consultazione e trasferimento di immagini). Infine, i Presidi ospedalieri di base, dotati di pronto soccorso con osservazione breve intensiva, che garantiscono attività di ricovero in medicina interna, chirurgia generale, ortopedia, anestesia e attività H24, in pronta disponibilità, di radiologia, laboratorio, emoteca».
m.n.g.
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