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Bike Sharing:
scommessa persa
e soldi pubblici buttati

ASCOLI - L'iniziativa è del 2012 e fra poco si festeggia il 10° anniversario, ma da anni non se ne parla più. Qualcuna delle cinque “stazioni” c'è ancora, mentre le bici a pedalata assistita sono state riposte in un magazzino comunale insieme alle “olandesine” acquistate a servizio dell’ascensore che collega Via Ariosto e Piazza Giacomini
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Il punto sosta di “Ascoli Bike Sharing” a Porta Romana in (brutta) mostra a pochi metri da Porta Gemina

 

di Andrea Ferretti

 

Ascoli by Bike, Ascoli Bike Sharing. L’iniziativa venne battezzata in diversi modi ma si è rivelata, fin dall’esordio, un clamoroso flop. Con conseguente spreco di alcune decine di migliaia di euro di denaro pubblico. Era il 2012 quando Ascoli lanciò la “condivisione della bicicletta” facendo contenti, a conti fatti, solo chi fornì le bici a pedalata assistita e allestì i punti sosta. Diversi i cittadini soddisfatti dell’idea, in particolare soci e simpatizzanti de “Gli amici della bicicletta”, associazione che si è sempre spesa per iniziative di questo tipo e per la realizzazione di piste ciclabili, quelle di cui si torna a parlare quasi sempre a ridosso delle campagne elettorali.

Di “By Bike” restano le strutture e le colonnine

I punti sosta erano cinque: Piazza Roma, Porta Romana, Stazione, Viale Federici vicino al parcheggio ex Gil, Viale De Gasperi vicino al parcheggio Torricella.

Luoghi non scelti a caso, ma strategici poiché in prossimità di capolinea e fermate di bus urbani e pullman extraurbani. L’obiettivo era migliorare la qualità dell’ambiente e la vivibilità cittadina incentivando uno stile di vita ecologico e salutare. Un modo, cioè, per stimolare i cittadini a scegliere mezzi alternativi alle auto per gli spostamenti in città. Con “Ascoli by Bike” era possibile noleggiare le bici utilizzando una card e poi, dopo averle usate, parcheggiarle in un altro dei punti predisposti.

Piazza Giacomi: l’uscita dell’ascensore di collegamento coin via Ariosto

La presentazione di “Ascoli by Bike” avvenne l’11 maggio 2012 in Piazza Roma e il 10° anniversario si avvicina.

In quello stesso periodo venero messe a disposizione di cittadini e turisti bici modello “olandesina” accanto al parallelepipedo chiamato ascensore che collega Via Ariosto (la strada dei mulini) con Piazza Giacomini. A curare questo servizio venne incaricato l’edicolante che ha il chiosco lì accanto. Ma dopo qualche mese quelle bici avevano ancora le gomme intatte, come appena uscite dalla fabbrica. Bici che, insieme a quelle del “Bike Sharing”, non ci sono più, ammassate in un magazzino del Comune per evitare che venissero danneggiate (alcune già lo erano) o addirittura rubate.

E’ datato 2017 un tentativo di far ripartire “Bike Sharing”. L’Arengo, con una delibera, affidò alla società “Bicincittà” il compito di riesumare quella ventina di bici a pedalata assistita e relative postazioni. Niente da fare: ad oggi “Bike Sharing” per il Comune è una scommessa persa. Tra le cause, probabilmente, il complicato approccio degli utenti a card e ricariche e la mancanza, nella fase iniziale, di personale sul posto per illustrare il funzionamento del sistema. La resa, infine, è datata 2019. Con buona pace di tutti coloro che ci credevano, in primis “Gli amici della bicicletta” e Legambiente. E oggi a Piazza Roma l’ex parcheggio dei taxi, poi occupato da “Ascoli by Bike”, oggi, con due postazioni, è dedicato alle ricariche dell auto elettriche.

 

 

 


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