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“Scorfena d’Ore” al rush finale:
pronto il premio
per la bruttura più votata

ASCOLI - L'associazione "Ascoli Nostra" si appresta a chiudere l'originale concorso, e rinnova l'invito ad inoltrare segnalazioni. Gianni Silvestri: «C'è una forte ritrosia forse per timore che possano crearsi problemi con proprietari o amministratori di immobili, ma saranno rigorosamente protette dall'anonimato»
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“Lu Scorfena d’Ore” è pronto

 

di Andrea Ferretti

 

L’associazione “Ascoli Nostra” si appresta al rush finale del premio “Lu Scorfena d’Ore”. L’invito è quello di continuare a segnalare le brutture cittadine, allegando anche delle foto, «anche se abbiamo notato – dice Gianni Silvestri di “Ascoli Nostra” – una forte ritrosia ad inoltrare le segnalazioni via mail, forse per timore che il proprio indirizzo/nominativo possa essere conosciuto da altri, magari proprietari e/o amministratori di immobili oggetto della segnalazione e quindi diventare fonte di qualche problema».

Gianni Silvestri

“Ascoli Nostra” ha già confezionato i tre “scorfena” che verranno assegnati in base alla classifica finale: lo scorfena d’oro, lo scorfena d’argento e lo scorfena di piombo. Un premio speciale andrà anche a chi ha segnalato lo scorfano che alla fine risulterà il più votato. Tutti sono invitati a segnalare le brutture della nostra città indicandone l’ubicazione e, possibilmente, corredate di foto. «Le segnalazioni – spiega Silvestri – saranno rigorosamente protette dall’anonimato». Posso essere inviate a “ascolinostra@libero.it”, ma anche a “Cronache Picene” (redazione@cronachepicene.it).

Le segnalazioni verranno aggiunte alla lunga lista degli “Scorfena della settimana” assegnati negli ultimi mesi da “Ascoli Nostra”. Ed ecco allora le precarie (chiamiamole vergognose che rende meglio l’idea) condizioni in cui versa Via Manilia ancora puntellata dopo il terremoto del 1972, cioè mezzo secolo fa. Bruttura acuita da edifici inagibili cinturati da tubi innocenti e pannelli di legno. Poi la Torre del Cucco alla Fortezza lasciata all’abbandono; un antico portone di Via dei Bonaccorsi ormai fradicio, le bacheche turistiche che di bacheche e segnalazioni per i turisti hanno solo il nome; la fontana che non funziona e che cade a pezzi in Piazza San Tommaso; lo storico Ponte di Cecco da anni off limits; le tettoie (molte abusive) che pullulano soprattutto nelle strade secondarie e rue del centro storico; l’edificio all’angolo Corso Mazzini-Piazza del Popolo il cui intonaco è solo un ricordo; le aiuole di San Pietro Martire (Piazza Ventidio Basso) che dovevano essere “verdi”; i numerosi balconi presenti nel centro storico spuntati magicamente dal nulla; la Loggia dei Mercanti che sin affaccia su Piazza del Popolo; la misteriosa porta di Via Piave a Campo Parignano; le bacheche in Viale De Gasperi (Jolly) di cui resta uno sfocato ricordo; le bacheche abusive sfruttando porte e vetrine di negozi chiusi da anni; la fontana di Viale De Gasperi che venne inaugurata in pompa magna (solo quello); il volantinaggio selvaggio che crea solo bruttura e sporcizia; alcune fontane della città lasciate nell’abbandono; il cantiere lungo la Circonvallazione (vicino allo stadio “Del Duca”) dove i lavori non sono mai iniziati; le serrande imbrattate da pseudo writers; i tombini perennemente ostruiti che, in caso di pioggia trasformano alcuni tratti di strada in laghetti e ruscelli regalando inattese docce gelate ai malcapitati pedoni.

 

LA LISTA (e relativi link) DEGLI “SCORFENA” DI ASCOLI NOSTRA

 

1 – Via Manilia

2 – La Torre del Cucco

3 – Il portone di via dei Bonaccorsi

4 – Le bacheche turistiche

5 – La fontana di Piazza San Tommaso

6 – Il Ponte di Cecco

7 – Le tettoie

8 – L’edificio di corso Mazzini-angolo Piazza del Popolo

9 – L’aiuola di San Pietro Martire

10 – I balconi del centro storico

11 – La Loggia dei Mercanti

12 – La porta di Via Piave

13 – Le bacheche di Viale De Gasperi

14 – Le bacheche abusive

15 – La fontana di Viale De Gasperi

16 – Il volantinaggio selvaggio

17 – Le fontane abbandonate della città

18 – Il cantiere abbandonato

19 – Le serrande imbrattate

20 – I tombini otturati


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