Giuliano Airini
di Andrea Ferretti
Venagrande e il Sestiere di Porta Romana in lutto per la morte, avvenuta questa mattina martedì 1 febbraio, di Giuliano Airini. Era ricoverato da due giorni all’ospedale Torrette di Ancona dopo essere stato colpito da un malore mentre si trovava nella sua abitazione di Venagrande, la frazione ascolana dove è nato e cresciuto e dove viveva dopo alcuni anni trascorsi a San Benedetto. Avrebbe compiuto 59 anni a giugno.
Giuliano era anche un quintanaro doc, uno dei capitani del Sestiere di Porta Romana, un gruppo che qualche anno fa hanno pianto un altro amico he non c’è più, Gianfranco Lupini, anche lui “armato rossoazzurro” come Giuliano e come gli inseparabili Igino Cacciatori, Giuseppe De Santis e Davide Palmizi.
Dopo i soccorsi che gli sono stati portati nella sua casa, dove non rispondeva nè al telefono né alla porta, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di San Benedetto. Ma qui i medici hanno deciso subito di trasferirlo ad Ancona, all’ospedale regionale di Torrette.
Col sorriso durante la processione di Sant’Emidio del 2019 insieme ai suoi amici di Porta Romana
Le sue condizioni sono subito apparse molto gravi, ma questo non ha impedito ai familiari, ai parenti e ai numerosi amici di sperare fino all’ultimo che Giuliano ce l’avrebbe fatta, che la sua forte fibra l’avrebbe aiutato. Così, purtroppo, non è stato.
Un dolore atroce per tutti coloro che lo hanno conosciuto ed hanno avuto la fortuna di apprezzare le sue non comuni doti di persona affabile e sempre disponibile, pronto a dare una mano o a dispensare un consiglio.
Con il suo Sestiere era sempre presente alle varie iniziative collaterali della Quintana. Recentemente aveva partecipato, a Montalto Marche, anche alle riprese del film su Sisto V, insieme agli altri ”capitani” di Porta Romana.
Straziati dal dolore, adesso, la mamma Liliana, le sorelle Norma e Giuseppina, il figlio Giorgio. Ernesto, il padre, lo aveva perso pochi mesi fa.
Giuliano era un giovane pensionato, dopo aver lavorato per anni alla “Sagi” di Ascoli. Fisico da ragazzo, amava lo sport e non era difficile incontrarlo d’estate durante una delle sue “corsette” sul lungomare di San Benedetto, o in sella alla sua bici con la quale a volte si recava perfino al lavoro.
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