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Ciip, bilancio ok: utile di 3,5 milioni
Crisi idrica, si spera nella pioggia
Alati: «Lavoriamo
per digitalizzare le rete»

ASCOLI - Chiusura di 2021 in positivo, anche se le stime iniziali prevedevano un profitto di 5 milioni. Il presidente dell'azienda: «L'aumento del costo per l'energia elettrica ha prodotto una spesa di 1,5 milioni. Crisi, rincari, post sisma e Covid nemici difficili da combattere ma teniamo duro. Sul quadro generale delle sorgenti aspettiamo almeno un paio di mesi prima di fare previsioni»
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di Luca Capponi 

 

Bilancio in utile di 3,5 milioni di euro rispetto ai 5 previsti. E un grande investimento per rendere più moderna e accessibile la rete. Sperando nella “clemenza” del meteo in materia di carenza d’acqua, vedi pioggia e/o neve.

Il presidente della Ciip Alati

La Ciip fa il punto della situazione, non solo economica, in un difficile periodo di congiuntura tra aspetti negativi che sommano crisi economica, post sisma ed emergenza Covid. È il presidente Giacinto Alati, il cui mandato scadrà il prossimo 30 giugno, a tracciare le coordinate più importanti del momento per l’azienda che si occupa della gestione del servizio idrico nel Piceno.

«Anche il 2021 lo abbiamo chiuso con un trend positivo, nonostante il marasma generato dalla pandemia -spiega-. Avevamo programmato un saldo di 5 milioni senza però poter immaginare che gli aumenti del costo per l’energia elettrica avrebbero prodotto una spesa di 1 milione e mezzo, cioè la cifra che manca dal totale. Si tratta di rincari esponenziali e poco prevedibili che ci impongono prudenza anche per il futuro, in cui si profilano ulteriori aumenti fino anche al 30%. Ciò però non ferma il nostro lavoro, siamo in “trincea”, coi dipendenti pronti a tanti sacrifici pur di migliorare costantemente il servizio che viene offerto dalla Ciip».

Un punto nodale, e quello su cui molti cittadini si interrogano, riguarda ovviamente il problema atavico della carenza d’acqua, in una provincia, quella picena, che fino all’arrivo delle tremende scosse di terremoto del 2016 era uno dei territori senza pari a livello di qualità e quantità d’acqua. Un evento, il sisma, che aggiunto alla siccità estiva ha prodotto effetti da bollino rosso sulle sorgenti. E sulle utenze. Lo stesso Alati, lo scorso, settembre, nell’annunciare le chiusure notturne definì la situazione «grave».

«Stiamo facendo la danza della pioggia o…della neve -ironizza, ma non troppo, il presidente della Ciip-. Le falde sono un po’ in crescita, ma evidentemente negli ultimi anni c’è stato un calo. Per dare un quadro più esaustivo del momento attuale ed essere più puntuali nella risposta, però, dobbiamo attendere almeno un paio di mesi».

La sede Ciip di Ascoli

Nel frattempo la Ciip sta portando avanti un impegnativo progetto che punta a condurre la rete idrica in una importante nuova fase gestionale.

«Stiamo lavorando su digitalizzazione e modernizzazione di tutta la linea, un’operazione “invisibile” di mappatura del sottosuolo che porterà benefici sia ai tecnici che all’utenza -va avanti Alati-. Si tratta di un lavoro lungo e complesso che è già partito e che significa semplificazione notevole, ad esempio, in caso di rotture: tutto sarebbe immediatamente individuabile e ne gioverebbe la velocità di intervento. Ogni utenza, poi avrebbe la sua piantina ad hoc. Le possibilità che offre questo “restyling” sono tante, stiamo provando a censire e poi mettere online quella che è una vera e propria autostrada sotterranea».

Infine, partendo da tale ultima opera in progress, Alati coglie l’occasione per un plauso ai dipendenti.

«Il Covid, inutile ribadirlo, ha fortemente impattato, per sopperire alle difficoltà abbiamo chiesto loro sforzi ulteriori -conclude-. Siamo sempre in prima linea, ci mettiamo la faccia anche davanti agli attacchi che spesso ci vengono sferrati. Il nostro obiettivo resta sempre quello di ottimizzare al massimo il rapporto che abbiamo con i clienti e di fornire un servizio che sia il migliore possibile. Non ci tiriamo indietro dinanzi alle nostre responsabilità e ai nostri compiti. La mia carica scade ai giugno? Su questo c’è un’assemblea preposta, decideranno i sindaci quando sarà il mmento».

 

 

 

 


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