facebook rss

Nuovo ospedale in Riviera:
«Sindaco e Giunta si attivino per l’iter
e l’individuazione del sito»

SANITA' - L'argomento è oggetto di una dettagliata mozione del gruppo consiliare "Libera San Benedetto" e sarà discussa il prossimo 12 febbraio. «In caso di mancata risposta da parte delle autorità regionali, di valuti ogni possibile azione dinanzi alle Autorità giudiziarie a tutela dei diritti dei cittadini, già lesi per anni». I consiglieri chiedono anche a Spazzafumo di attivarsi, per andare nella stessa direzione, con i sindaci dei comuni limitrofi e del vicino Abruzzo
...

 

Nuovo ospedale di San Benedetto, arriva la sollecitazione da parte della gruppo comunale “Libera San Benedetto” (lista che ha appoggiato l’attuale Giunta), attraverso una mozione che sarà presentata in Consiglio comunale il prossimo 12 febbraio. Dopo il “No” all’ospedale unico, ribadito dall’attuale Giunta regionale, e alla promessa della realizzazione di una nuova struttura in Riviera, il gruppo consiliare chiede conto e tempi. Nell’occasione, sottolinea la necessità di riportare a San Benedetto i servizi perduti, per il Covid ma anche prima, allegando i numeri, relativi al periodo 2015 -2018, che avvalorano la necessità di potenziare il “Madonna del Soccorso” (Leggi qui il testo completo della mozione).

La legge a cui “Libera San Benedetto” fa riferimento – per sottolineare una «evidente carenza di offerta di servizi
ospedalieri nell’ex zona 12 rispetto a tutte le altre zone delle Marche» – è il famoso decreto Balduzzi (il 70 del 2015), dove gli standard qualitativi «riconoscono a questa Area Vasta la localizzazione di due presidi ospedalieri, uno di primo livello ed uno di base, anche a servizio della zona montana, in relazione ai bacini di utenza tecnici primari esistenti, comprensivi degli ambiti territoriali confinanti della regione Abruzzo».
Due le premesse: nel Pssr 2020-2022, in altre Aree Vaste si parla di presidio ospedaliero di primo livello articolato su più sedi, ma anche della mobilità attiva che interessa la Sanità picena, che passa così da circa 205.000 abitanti a  240.000.
Sui posti letto, “Libera San Benedetto” ricorda «le gravi difficoltà e delle carenze che, da almeno un decennio e con sempre maggiore incidenza, affliggono il Madonna del Soccorso, a svantaggio sia dei pazienti che degli operatori sanitari, carenze ulteriormente accentuate dalla pandemia Covid che ha portato ad una ulteriore riduzione dei posti letto non ancora ripristinati». Poi ancora la «circostanza che, nonostante la carenza di organico, il cui più drammatico segno è non solo la difficoltà per vari reparti di poter garantire le ferie estive al personale sanitario, mentre per la Murg si è arrivati addirittura alla chiusura notturna del servizio, e nonostante la diminuzione dei posti letto e la progressiva obsolescenza dei macchinari, il nostro ospedale riesce comunque a mantenere un alto indice di produttività». 
Sulla posizione del nuovo ospedale: «Dovrà essere localizzato sul territorio di San Benedetto o in alternativa, solo se non saranno reperibili zone adatte, nelle immediate vicinanze, appurato che la legge non fa alcun riferimento, relativamente alla collocazione, a criteri di confine politico. Si consideri, come esempi evidenti e semplici, che diverse strade fortemente abitate di San Benedetto del Tronto si inseriscono sia a nord che a sud e ad ovest direttamente nell’agglomerato urbano dei comuni limitrofi senza soluzione di continuità. Si viene a creare in tal modo un unico agglomerato urbano di oltre 92.500 abitanti: il terzo dell’intera regione a distanza di poco più di 6.000 abitanti dal capoluogo regionale».
Dopo le premesse, la richiesta: «I sottoscritti consiglieri comunali chiedono che si deliberi affinché il sindaco e la Giunta si rendano senza più alcun indugio parte attiva e diligente, in qualunque sede competente e a tutela dei cittadini, per promuovere, garantire ed assicurare nel più breve tempo possibile un ospedale “Madonna del Soccorso” efficiente e capace di rispondere alle esigenze ed emergenze sanitarie del proprio bacino di utenza, ripristinando le dotazioni ed i servizi di un nosocomio di primo livello, al pari di quelle già presenti nel 2002, aggiornate ai livelli e ai progressi tecnologici e scientifici attuali; e con una dotazione di personale e di attrezzature almeno proporzionalmente equivalenti a quelle presenti negli stessi reparti del “Mazzoni”.

Il sindaco – si legge ancora nella mozione – e la Giunta si impegnino, unitamente agli altri sindaci del territorio, a chiedere alla Regione che l’individuazione dell’area per l’eventuale realizzazione del nuovo ospedale di primo livello rispetti rigorosamente i criteri previsti dal Decreto Balduzzi e pertanto venga localizzato nel territorio di San Benedetto o, se non possibile, nelle immediate vicinanze. 
Inoltre, considerato quanto previsto dal piano sanitario regionale, si preveda un presidio ospedaliero unico di San Benedetto e Ascoli, inteso nella sua articolazione di due ospedali. Si pervenga in tempi brevi ad un accordo tra il Comune di San Benedetto e la Regione Marche, sull’esempio dell’accordo stipulato tra la Regione e Fano, per l’immediato ripristino di tutti i perduti servizi, posti letto e personale del “Madonna del Soccorso” e per l’inizio dell’iter tecnico-burocratico per l’esecuzione del nuovo ospedale di primo livello.

Si chiede inoltre che il sindaco e la Giunta, in considerazione dei dati forniti con questa mozione, si attivino, sin da ora, in caso di assenza di immediato riscontro positivo da parte delle autorità regionali competenti, per valutare ogni possibile azione dinanzi alle Autorità giudiziarie ed alle istituzioni competenti, nessuna esclusa, a tutela dei diritti dei cittadini, già lesi per anni.

E che l’Amministrazione comunale, nella persona del sindaco, si impegni a promuovere l’approvazione, presso tutti i comuni dell’Ambito 21, e presso i limitrofi Comuni Abruzzesi, facenti parte del bacino di utenza dell’ospedale di San Benedetto, di una mozione equivalente alla presente, onde esprimere in maniera compatta ed unitaria le istanze legittime di tutto il territorio interessato in materia di sanità, coinvolgendo i vertici politici territoriali locali al fine di spingere, incentivare e motivare l’Autorità regionale preposta ad applicare la legge regolatrice della materia in maniera equa e in modo omogeneo al pari di quanto fatto e/o programmato nelle restanti Aree Vaste della Regione Marche». 

m.n.g.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X