«E’ sorprendente che dalla maggioranza giunga in consiglio comunale la proposta di una mozione consiliare sulla sanità in cui vengono prefigurati siti alternativi a San Benedetto del Tronto per la realizzazione di un nuovo ospedale.
Nella mozione, infatti, si fa riferimento a un nuovo ospedale localizzato nel territorio di San Benedetto del Tronto o, se non possibile, nelle immediate vicinanze, ovvero in un Comune diverso».
Lo dicono a San Benedetto il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, Luigi Cava, e i consiglieri comunali, dello stesso partito, Andrea Traini e Nicolò Bagalini. Che poi aggiungono:
«Se questo scenario poteva avere un senso negli anni scorsi, a seguito della modifica del piano socio-sanitario approvato dall’assemblea legislativa della Regione Marche in cui si fa esplicito riferimento alla realizzazione di un nuovo ospedale nel comune di San Benedetto del Tronto, annunciare ipotetici siti alternativi risulta davvero incomprensibile.
Ma che senso avrebbe chiamare il consiglio comunale di San Benedetto del Tronto ad approvare una mozione che contempla l’ipotesi di una localizzazione diversa quando già lo stesso si è pronunciato all’unanimità, nella precedente consiliatura, per la costruzione di un nuovo ospedale di primo livello?
Il sindaco Spazzafumo, che appare piuttosto frastornato dalle ripetute fibrillazioni interne di questi giorni, nella prima settimana di gennaio sostenne che avrebbe affrontato la questione di dove collocare il nuovo ospedale con il nuovo dirigente all’urbanistica aggiungendo le seguenti testuali parole: “un paio di aree si troveranno sicuramente”.
Ora, che la faciloneria con la quale l’attuale sindaco affronta questioni vitali per la nostra città stia diventando un marchio di fabbrica della sua amministrazione, non è una novità , ma che addirittura vengano compromessi percorsi virtuosamente avviati alimentando tensioni perfino all’interno della sua coalizione, è davvero ingiustificabile.
Nelle settimane precedenti si era parlato di un consiglio comunale aperto sui temi di Sanità e Ospedale, perché allora dare spazio ad accelerazioni che sembrano più mirate al perseguimento di un insensato protagonismo piuttosto che utili al perseguimento del pubblico interesse?».
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