Con una determina del direttore della Sanità picena Massimo Esposito, di oggi 8 febbraio, è stato indetto «un avviso pubblico, a titoli e colloquio, per il conferimento di incarichi di prestazione d’opera professionale a medici abilitati per lo svolgimento delle seguenti attività progettuali: “Riduzione tempi di attesa prevalentemente dei pazienti a media e bassa intensità di cura nei Servizi di Pronto Soccorso dell’Area Vasta 5”».
Le motivazioni riportate sulla determina parlano chiaro: «La situazione epidemiologica attualmente in corso a causa dell’attuale capillare circolazione del virus Sars-COV2, che impone il rispetto di percorsi separati per pazienti ordinari e per pazienti infetti o potenzialmente tali, e la consolidata carenza di personale medico da assumere con contratto di lavoro dipendente, richiede l’adozione di misure straordinarie mirate innanzitutto a evitare i rischi di diffusione del virus, riducendo il più possibile il sovraffollamento e i tempi di permanenza all’interno dei servizi di Pronto Soccorso dei pazienti che non necessitano di cure intensive».
Nel documento si ricorda che da due anni si sta cercando di risolvere tale criticità, attraverso appositi concorsi unificati Asur e avvisi, che però «non hanno consentito, stante l’esiguità del numero di candidati, di addivenire alla copertura di tutti i posti vacanti né soddisfare le esigenze di potenziamento delle équipe mediche.
Pertanto, ad oggi, nel Piano Triennale del Fabbisogno del personale 2020-2022 risultano non coperti, per l’impossibilità di reperire risorse umane, 10 posti di Dirigente Medico di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza.
Nell’intento di dare una possibile soluzione alle criticità sopra illustrate, nelle more della definizione
di un programma aziendale condiviso per il potenziamento dei Servizi di Pronto Soccorso e
dell’espletamento di procedure per l’assunzione del personale medico necessario, il direttore di Area
Vasta, ha ritenuto opportuno attivare un ulteriore progetto finalizzato alla riduzione dei tempi di attesa
prevalentemente dei pazienti a media e bassa intensità di cura».
m.n.g.
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