Allarme inquinamento per alcuni corsi d’acqua del territorio provinciale. Solo negli ultimi dieci giorni, sono state tre le segnalazioni alle autorità competenti relative ai tratti di altrettanti torrenti in cui le acque hanno assunto un inequivocabile colore nerastro probabilmente a causa di scarichi abusivi di liquami e/o liquidi non trattati.
Al centro dell’attenzione di cittadini e Carabinieri ancora una volta è finito il torrente Tesino, il corso d’acqua che attraversa il territorio di ben nove Comuni per poi sfociare in Adriatico a Grottammare. A lanciare l’allarme è stato il consigliere comunale di Offida, Eliano D’Angelo, che ha notato e fotografato ancora una volta le acque scure e torbide del torrente in un tratto a valle del famigerato depuratore.
Situazione analoga per il torrente Lama (denominato Lava in territorio offidano) che attraversa Castel di Lama per poi immettersi nel Tronto. Da una oltre una settimana, le acque sono diventate ogni giorno più scure e putride, tanto che un residente, Aldo Morelli, ha denunciato il caso ai Carabinieri Forestali. «Cosa si deve fare per far cessare questo scempio?» chiede preoccupato Morelli.
Segnalazioni di inquinamento anche per il torrente Chiaro, in territorio di Ascoli. Proprio qualche giorno fa, un residente che accompagnava il figlio a scuola ha notato dal ponte il serpentone nero del torrente. «E’ normale che l’acqua sia così scura, tendente al marrone – osserva preoccupato – così diversa da quella del Tronto in cui si immette?».
Se questa è la situazione più recente, forse è il caso che Carabinieri Forestali e agenti ittico-venatori, d’intesa con l’Arpam, dispongano una serie di controlli e prelievi di acqua mirati, al fine di risalire alle cause dell’inquinamento e sanzionare duramente eventuali autori di reati ambientali.
Cla.Fe.
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