di Maria Nerina Galiè
Sei sospensioni dal servizio, preceduti da un verdetto di “assenza ingiustificata” ed una posizione al vaglio dell’Ordine professionale di appartenenza: è di oggi, 9 febbraio, la determina con cui il direttore di Area Vasta 5, Massimo Esposito, ha preso provvedimenti nei confronti degli operatori sanitari non vaccinati.
Uno di loro si è “autodenunciato” ed ha smesso di andare al lavoro dall’1 febbraio, comunicando che «a causa della mancata assunzione del vaccino resta a disposizione del datore di lavoro nella propria abitazione».
E’ stato pure considerato assente ingiustificato e segnalato al suo Ordine professionale, a cui spetta la verifica del caso, propedeutica alla sospensione da parte del datore di lavoro.
Agli altri 6 operatori sanitari è stata inviata una raccomandata, il 18 gennaio, con l’invito alla vaccinazione. Avevano 5 giorni per dare riscontro dell’adempimento, anche presentando la richiesta di vaccinazione, oppure il differimento o l’insussistenza dei presupposti per rientrare nell’obbligo. Non avendolo fatto, sono stati sospesi.
Due di loro si sono assentati dal servizio (il 3 febbraio uno ed il 31 gennaio un altro) dopo aver ricevuto la lettera di invito alla vaccinazione. «Poiché i predetti dipendenti non hanno prodotto documentazione giustificativa dell’assenza, si considerano assenti ingiustificati fino alla data di notifica del presente provvedimento di sospensione», ha stabilito il direttore di Area Vasta 5.
Altri due, dello stesso gruppo dei sei, risultano assenti dal servizio, uno dal 15 novembre e l’altro dal 23 novembre, prima quindi del 15 dicembre, «in quanto inadempienti al preesistente obbligo del possesso di green pass», si legge nella determina di Area Vasta 5.
«Anche per il predetto personale, non essendo pervenuta alcuna documentazione giustificativa dell’assenza, si
considerano assenti ingiustificati fino alla data di notifica del presente provvedimento di sospensione», la determina.
L’invito alla vaccinazione è stato inviato anche a tre operatori sanitari, assenti dal servizio (dal 20 maggio, dal 15 ottobre e dal 13 dicembre), ma per motivi “giustificati” come la maternità ed il congedo retribuito.
L’Area Vasta 5, per loro, non ha disposto la sospensione dal servizio per mancato assolvimento dell’obbligo vaccinale, in ragione di una sentenza del Tribunale di Milano che ha dichiarato «l’illegittimità di un provvedimento di sospensione dal servizio di un dipendente in aspettativa retribuita».
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