di Andrea Ferretti
Come annunciato, e come era attesa da tutti dopo l’annullamento della scorsa settimana e la riconvocazione con sole ventiquattr’ore di preavviso, è terminata poco fa la riunione che ha visto di fronte – per modo di dire visto che si è trattato di una videoconferenza – i vertici della Sanità regionale e la conferenza dei sindaci di Area Vasta 5.
In collegamento l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, il direttore generale di Asur Marche Nadia Storti e il direttore generale di Area Vasta 5 Massimo Esposito.
E ovviamente anche tutti i sindaci del Piceno, in primis quelli dei due Comuni più grandi del territorio: il capoluogo Ascoli (Marco Fioravanti) e San Benedetto (Antonio Spazzafumo).
Come avvenuto questa mattina, con un paio di ore di anticipo sulla chiusura del “tour” dedicata alla Sanità picena, con i sindaci di Area Vasta 4 (Fermo) e come era avvenuto ieri pomeriggio con quelli di Area Vasta 3 (Macerata), non è stata una presentazione dettagliata del cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) Salute, ma solo un modo con cui la Regione, a una decina di giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione del Piano, ha illustrato in linea generale i contenuti degli investimenti sanitari in tema di Pnrr nel Piceno.
Saltamartini ha illustrato le finalità dell’operazione che sarà varata entro la fine di febbraio. Il confronto è stato incentrato ovviamente sugli interventi di edilizia sanitaria. A tal proposito, ecco i due milioni per l’ex Luciani ad Ascoli, mentre sono poco rilevanti gli interventi che riguardano i due ospedali del territorio: il “Mazzoni” di Ascoli e il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto.
La maggior parte dei primi cittadini non sembra abbia comunque fatto salti di gioia. In compenso, tutti (o quasi) hanno chiesto un maggior coinvolgimento e una partecipazione più attiva nelle decisioni che in un certo senso alla fine vanno a ricadere su tutti e trentatrè i Comuni della provincia di Ascoli.
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