di Maria Nerina Galiè
Saranno le Case di Comunità la vera, forse l’unica, novità del Pnrr Sanità Marche, presentata oggi, 11 febbraio, dall’assessore regionale Sanità Filippo Saltamartini ai sindaci del Piceno. Due miliardi di euro messi in campo a livello nazionale, per la realizzazione di 1.288 strutture, 29 delle quali nelle Marche e 4, forse 5 nella provincia di Ascoli: Comunanza, Acquasanta, Ascoli e San Benedetto. Si è parlato anche di Offida, dove però «la Casa della Salute esiste già da 4 anni», precisa il sindaco Luigi Massa.
Ospedali di Comunità sarebbero stati individuati ad Ascoli, all’ex Luciani che dovrebbe avere 2 milioni di euro a disposizione, ed a San Benedetto. A questo punto nell’attuale “Madonna del Soccorso”, in vista del nuovo ospedale da costruire altrove.
Sono ancora informazioni non ufficiali, poiché l’assessore regionale ha tenuto a precisare che il documento, letto ai primi cittadini che non ne avevano copia, dovrà passare al vaglio della Giunta nella riunione prevista lunedì prossimo 14 febbraio.
Diverse sono state le reazioni dei sindaci. Ma per tutti c’è stata certamente poca chiarezza su quanto riferito verbalmente dall’assessore Saltamartini, tanto da chiedere di poter leggere quanto sentito nel collegamento.
Nell’attesa dell’invio della bozza, alcuni primi cittadini preferiscono non commentare, seppure concordi nel pensare che «non c’era nulla discutere, siamo stati messi di fronte al fatto compiuto».
E’ soddisfatto il sindaco Alvaro Cesaroni, per la Casa di Comunità prospettata a Comunanza. La sede (sempre previa approvazione della delibera regionale) sarà il Poliambulatorio, di proprietà dell’Area Vasta 5 e che già era stato potenziato nell’erogazione di alcuni servizi con la presenza di ginecologo, per due mattine a settimana, e l’ostetrica, dermatologo, oculista, neurologo, geriatra e anestesista, ogni due settimane, per la terapia del dolore a malati oncologici e non oncologici, ed il Centro Diurno.
«E’ stato riconosciuto – afferma il sindaco Cesaroni – anche il ruolo strategico di Comunanza per la zona dei Sibillini. Tanti i punti di forza che giocavano favore di questa soluzione, dalla posizione geografica, baricentrica e facilmente raggiungibile dagli abitanti dei paesi limitrofi, al fatto che è polo industriale e commerciale della zona. Non dimentichiamo che a breve sarà pronto il Centro Polifunzionale di Protezione Civile, che sarà gestito dalla Croce Rossa, un gruppo molto attivo e radicato, ed abbiamo la pista per l’atterraggi dell’elisoccorso».
Le Case di Comunità, considerate una sorta di “rivoluzione” della Sanità, poiché pensate per capillarizzare in maniera efficace e funzionale i servizi sanitari su un territorio e, nello stesso tempo, decongestionare ospedali e ambulatori centrali.
Il sindaco Massa di Offida, che ha raccolto anche le reazioni di diversi colleghi dell’Ambito Territoriale e Sociale 23 cioè i comuni della Vallata del Tronto con Appignano e Castignano e autori di una dettagliata proposta di programmazione sanitaria, ha invece riferito di una «insoddisfazione diffusa. Per il metodo, innanzitutto, poco conforme al rapporto tra Istituzioni: il piano ci è stato presentato verbalmente e molto velocemente, evidenziando una scarsa propensione alla condivisione da parte dell’assessore Saltamartini».
«La riunione – ha aggiunto – era iniziata bene, con quella che ci era sembrata una chiara apertura. Poi, alla fine, quando abbiamo chiesto una ulteriore possibilità di rivederci, prima dell’approvazione, non abbiamo ricevuto risposta».
Offida sembra essere un’altra sede designata come Casa della Comunità, ma per il sindaco non è chiaro se ed in che modo.
«A Offida c’è da 4 anni la Casa della Salute. Con 10 posti per cure intermedie. Non è stato parlato dell’eventuale investimento previsto. Abbiamo anche i numeri per diventare Ospedale di Comunità, ma non mi è sembrata questa la strada. Piuttosto, quello che ci è parso di capire, è che nella Vallata del Tronto non sono stati previsti investimenti per implementare l’assistenza sanitaria, in pieno contrasto con lo spirito dei Pnrr Sanità: il 90% degli investimenti sono proprio destinati al potenziamento dei servizi sui territori».
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