Ancora un medico di Medicina generale del Piceno finito nel mirino degli investigatori per aver emesso falsi certificati di vaccinazione, ai fini dell’ottenimento del green pass: per lui sono scattati gli arresti domiciliari.
Dopo l‘Operazione “Green Pack” che il 4 gennaio ad Ascoli portò all’arresto, sempre da parte dei Carabinieri, del dottor Giuseppe Rossi (in carcere ad Ancona ed ora ai domiciliari) e il 59enne impiegato ascolano Maurizio Strappelli (ai domiciliari) accusato dalla Procura ascolana di essere il “tramite” tra il medico e gli altri 72 indagati entrati in possesso della certificazione verde senza essersi sottoposti al vaccino, stavolta si tratta del dottor Ido Partemi di Grottammare sul quale si sono concentrate le indagini dei Carabinieri del Nucleo antisofisticazioni di Ancona (Nas), supportati dai colleghi del Comando provinciale di Ascoli. L’indagine, per competenza territoriale, è coordinata dalla Procura della Repubblica di Fermo.
I militari dell’Arma hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare per arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari, a carico del medico di medicina generale.
L’indagato è gravemente indiziato per l’ipotesi di reato di falsità ideologica e materiale, commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, e peculato e truffa ai danni dello Stato.
Tutto è iniziato da un’informazioni raccolta dai militari del Nas di Ancona, secondo la quale il professionista consentiva a più soggetti – attestando falsamente l’intervenuta somministrazione di vaccino anti Covid – di ottenere il green pass.
Gli immediati monitoraggi effettuati dai Carabinieri del Nas marchigiano hanno da subito fatto emergere il sospetto di anomalie nelle registrazioni delle vaccinazioni da parte del medico.
L’insieme degli elementi raccolti hanno consentito alla Procura di Fermo di avviare una attività di approfondimento investigativo che ha portato alla rilevazione di gravi indizi: la presunta falsa attestazione – mediante inserimento dei relativi dati nella piattaforma informativa vaccinale del servizio sanitario – dell’avvenuta somministrazione del vaccino in favore di diversi soggetti, alcuni dei quali provenienti da altre regioni, al fine di far ottenere loro la certificazione verde green pass.
Il medico è inoltre indagato anche per le ipotesi di peculato, per la presunta dispersione di vaccini ricevuti dal servizio sanitario regionale e risultanti non somministrati.
L’insieme delle indagini, condotte attraverso una complessa serie di ricostruzione ed incrocio di dati, ha fatto emergere condotte ritenute di particolare pericolosità ancor più in un momento storico così delicato nella gestione della pandemia, contro la quale la massiva campagna di vaccinazione è la principale arma di contrasto.
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