di Lino Manni
Ascoli-Como come il film “Profondo Rosso” di Dario Argento, maestro del brivido. Un thriller, quello che si è visto al “Del Duca”, dove per sessanta minuti protagonista assoluta è stata la squadra di Sottil che ha giocato e tirato in porta da tutte le posizioni. Nel primo tempo un Ascoli più che propositivo. E anche il gol di Tsadjout. Sembrava tutto facile al riposo, così come ad inizio ripresa.
Poi dopo un quarto d’ora ecco… l’assassino protagonista del film thriller, ovvero il cartellino rosso che ammazza la partita. Saric, entrato ad inizio della ripresa al posto dell’ammonito Buchel, lascia i compagni in inferiorità numerica. Non è stato un fallo cattivo, ma quella gamba era troppo alta. Brutto colpo per la compagine di Sottil che dalla panchina sembra “giocare a morra” indicando con le dita prima il 4, poi il 3, poi ancora il 4, poi il 2. La partita e il risultato tornano in discussione. Ai bianconeri sembra si pieghino le gambe mentre il Como, grazie soprattutto all’eurogol di Arrigoni, sembra un’altra squadra. E fino alla fine è una sofferenza. L’uomo in più ha rotto tutti gli equilibri in campo.
Brivido finale con il gol dei lariani annullato per fuorigioco: sconfitta evitata. Sarebbe stato un risultato ingiusto, una beffa. Finale ancora da brividi e ancora con cartellino rosso. Ad anticipare il rientro negli spogliatoi è mister Sottil che le… promette alla panchina del Como. Al triplice fischio tutti attorno all’arbitro e Sottil che tenta di andare a parlare con l’arbitro, ma viene portato via a forza da un collaboratore.
Non c’è tempo di recriminare. Si gioca di nuovo mercoledì e quindi ora c’è solo da ricaricare le pile. Un suggerimento a mister Sottil: nelle partitelle di allenamento provi due squadre, una con 11 giocatori e una con 10. Non si sa mai.
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