Nella lista dei commenti al Pnrr Sanità della Regione Marche, ad Ascoli dopo Italia Viva e Popolari si aggiunge il comitato civico Ascolto&Partecipazione.
Ecco cosa scrive: «Il comunicato della Regione Marche sul Pnrr Sanità è lo specchio fedele della confusione e dell’approssimazione con le quali è stata di fatto tracciata la mappa generale della riorganizzazione della sanità regionale. Quello che colpisce, e in politica sanitaria è davvero grave, è l’assenza assoluta di una programmazione: sembra un elenco di interventi che piovono sul territorio regionale davvero senza uno straccio di studio dei bisogni, degli obiettivi che si vogliono perseguire, dell’idea di sanità che si ha in mente. La vera fortuna di questa Giunta regionale, bisogna riconoscerlo, è che ha a disposizione risorse finanziarie mai viste prima e può permettersi di distribuirle a caso ottenendo un apparente impatto, anche mediatico, prima mai visto! Con un particolare: che per i
prossimi 20 anni non avremo più un’occasione come questa e gli errori, evidenti, di programmazione li pagheremo a caro prezzo.
Eppure, che le risorse finanziarie del Pnrr fossero ingenti lo si sapeva da almeno un anno, ma nessuno si è occupato seriamente di Sanità (che non è fatta di soli ospedali!), nessun confronto con i territori è stato avviato, nessuna partecipazione è stata promossa! Per la nostra Area Vasta colpisce un dato: si stanziano 80 milioni di euro per il nuovo ospedale di San Benedetto: bene. Ma i tecnici hanno informato l’assessore Baldelli che il costo di un posto-letto per un nuovo ospedale, senza considerare il costo dell’area e delle apparecchiature, è di 400-500.000 euro? Si pensa cioè ad un nuovo ospedale di 180-200 posti letto? E lo si programma bellamente senza indicare funzioni, reparti, servizi? Senza dire una parola, una, sul ruolo che avranno i due ospedali? Forse si è molto furbi, ma non la si sa raccontare!
Alcuni sindaci di Comuni della Vallata (ben 20 per la precisione) in un comunicato congiunto diffuso ieri hanno duramente contestato le scelte operate dalla Regione Marche lamentando la totale assenza di coinvolgimento e di co-programmazione preventiva. Tra i firmatari non risulta il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti (temiamo, anche lui all’oscuro di tutto!), che su questo importantissimo tema, al pari degli assessori e consiglieri regionali e comunali ascolani, ha assunto le sembianze di una muta sfinge. Il timore fondato è che si stia in realtà sacrificando il futuro di Ascoli ad equilibri politici che nulla hanno a che fare con la nostra salute».
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