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Casini (Pd), Menghi (Lega) e Lupini (M5S): «Lavoreremo insieme per il nuovo il 118»

SANITA’ – Le tre consigliere hanno partecipato all’incontro promosso dal Siiet, per presentare i risultati del survey sulla riorganizzazione del sistema di emergenza territoriale nelle Marche. In quell’occasione, la proposta dell’esponente del partito democratico è stata subito accolta dalle altre
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Anna Casini, Simona Lupini, Anna Menghi

di Maria Nerina Galiè

Un nuovo modello di 118 nelle Marche, uniforme (non più frammentato) e con gli infermieri pronti ad avere un ruolo di primo piano. E’ la direzione indicata dall’indagine condotta dalla Società Italiana degli Infermieri di Emergenza Territoriale (Siiet) Marche, presentata e commentata ieri sera, 21 febbraio, a istituzioni regionali e medici (leggi qui).
L’infermiere da solo, a bordo dell’ambulanza perché ne ha le competenze. E non perché c’è carenza di medici, che continueranno «a fare la differenza», è stato sottolineato da Cristiano Calò e Paolo Armillei, rispettivamente membro del direttivo nazionale Siiet e referente delle Marche, autori dell’elaborazione dei dati raccolti e moderatori dell’incontro.
Lo stesso concetto è stato ribadito anche da Antonio Ciucani, responsabile della Potes del 118 in Area Vasta 4, e da Mario Caroli, direttore del Gores e primario del Pronto Soccorso di Jesi.
Una rivoluzione che potrebbe trovare ostacoli a livello territoriale, professionale e culturale, ma l’unica strada che sembra al momento percorribile, anche per il ricambio generazionale che la categoria degli infermieri è in grado di offrire, a differenza di quella medica.
Il messaggio, supportato da dati ed esperienze sul campo, è stato subito raccolto dalle tre consigliere regionali in collegamento: Anna Casini (Pd), Anna Menghi (Lega) e Simona Lupini (M5S), queste ultime anche nella commissione Sanità delle Marche.
Ed insieme hanno abbattuto una prima barriera, quella politica che rischia di essere sempre in agguato: insieme si faranno portavoce in Regione, per supportare il rinnovamento, secondo le linee tracciate dall’indagine Siiet.

A proporre di collaborare ad un atto volto in tal senso è stata Anna Casini: «Sono rimasta piacevolmente sorpresa dall’aver scoperto che molti infermieri del 118 hanno fatto master e corsi di specializzazione. E’ una categoria che va valorizzata al meglio. Chiedo pertanto alle mie colleghe Menghi e Lupini, qui presenti, se sono disposte a darci da fare insieme per portare avanti il progetto».

Nell’accogliere l’invito senza esitazione, Anna Menghi ha sottolineato: «Per prima, parleremo con l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, e magari anche anche con il direttore generale Asur (Nadia Storti) per capire la situazione, cosa si sta facendo in questa direzione. Poi faremo il punto e decideremo come muoverci, in un’ottica di gioco di squadra».
Simona Lupini, nel fare fa eco alle colleghe – «Sono molto contenta di poter lavorare insieme» – ha rimarcato anche il concetto del nuovo ruolo degli infermieri che la pandemia ha messo in evidenza ma in maniera positiva, insieme alle criticità emerse nel sistema sanitario. «Gli infermieri non devono più essere “tappa buchi”. Devono poter esprimere tutte le loro capacità e competenze, ma anche lavorare in modo sereno. Cioè fare turni “umani”, le ferie, i riposi dopo le notti. Non dimentichiamo che dietro ad ogni operatore sanitario c’è una persona che va tutelata in tutti i suoi aspetti».
Nell’incontro on line, un altro argomento che è venuto fuori, tra i problemi della Sanità nelle Marche, è rappresentato dalle zone interne. Casini e Lupini: «E’ sempre più difficile trovare personale disposto a lavorare nelle aree più disagiate. Anche in questa visione, il 118 è la risposta sanitaria più immediata, aperta h24 e rivolta all’intero territorio, anche il più scostato dai grandi centri».


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