di Alessandro Luzi
Guerra in Ucraina, Bolkestein e riforma del catasto sono stati i temi affrontati dall’onorevole sambenedettese Lucia Albano di Fratelli d’Italia, intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio FM1.
Sicuramente le recenti sanzioni imposte alla Russia preoccupano il distretto industriale fermano e maceratese. Infatti l’80% dell’export è rivolto verso gli acquirenti russi e l’attuale scenario geopolitico ha addensato nuove ombre sulle tante piccole-medie imprese del nostro territorio. «Attualmente i profughi sono donne e bambini, mentre gli uomini rimangono in Ucraina a difendere i confini nazionali – spiega Albano -. Le sanzioni si ripercuotono anche sulla nostra economia ma sono quanto mai necessarie. Sicuramente vanno ad aggravare una situazione già compromessa dalla crisi economica, dal terremoto e dalla pandemia. Gli imprenditori, in particolare quelli del distretto calzaturiero, sono in estrema difficoltà per due motivi, ovvero da un lato già stanno assistendo ad un blocco dei pagamenti da parte dei buyers russi, dall’altro sono sospese le consegne della programmazione primavera-estate. Chiediamo un immediato intervento del Governo e dell’Unione Europea per salvare le piccole-medie imprese».
Attualmente quali sono le strade effettivamente percorribili per evitare il tracollo del settore? «Innanzitutto dai banchi dell’opposizione chiediamo il riconoscimento di un’area di crisi per tutte le Marche. Abbiamo la zona del cratere ancora da risollevare, ma il quadro industriale complessivo della Regione non è roseo. Stiamo registrando anche a una emigrazione di giovani e un conseguente spopolamento dell’entroterra. Dopodiché è importante attivare una politica di defiscalizzazione con l’applicazione di un credito d’imposta per le zone del sisma. È stato ottenuto nel 2021, lo stiamo richiedendo per il 2022 ma non possiamo continuare a procedere anno per anno. Noi di Fratelli d’Italia faremo una serie di proposte in questa direzione».
Dai problemi che affliggono la zona del cratere si passa alla costa. Infatti la Bolkestein sta preoccupando i balneari: «Indubbiamente sono problemi legati anche al turismo e quindi alla guerra in Ucraina. Togliere lo chalet alle famiglie è inaccettabile. Con questa situazione si andrà all’asta nel 2024, tuttavia siamo sicuri che i prezzi si abbasseranno e verrà tutelata la libera concorrenza? Questa direttiva dovrebbe essere applicata sui servizi e non sui beni. Lo stabilimento balneare è un bene. Sosteniamo che la Bolkestein debba essere adeguata alle esigenze del nostro Paese, differenti dalle altre zone d’Europa. Al momento dal governo non trapelano segnali di questo tipo. Noi vogliamo difendere il lavoro e le piccole imprese familiari. Mi auguro che il Parlamento non venga scavalcato come già avvenuto durante l’emergenza pandemica».
In conclusione Albano si è soffermata sulla riforma del catasto: «Dovrà essere discussa fra pochi giorni. Andrà ad incidere sui familiari e sull’urbanistica. Mi auguro di non sentire più il monito “ce lo chiede l’Europa”. Con Giorgia Meloni stiamo lavorando per portare avanti le nostre istanze e aumentare il peso dell’Italia nelle politiche europee. A differenza del resto d’Europa, siamo convinti che la casa è il simbolo della famiglia e in quanto tale è un bene da tutelare, invece al momento è vessato dalla pressione fiscale. La revisione catastale può comportare dei problemi sull’Isee e non è certo il momento opportuno».
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